Mattarella premia gli “eroi italiani”, esempio contro la paura

ROMA. – Quaranta esempi di un’Italia a volte poco raccontata ma che non va, in nessun modo, sepolta in nome della paura. Il presidente Sergio Mattarella, nel salone delle Feste al Quirinale, ha consegnato le onorificenze al merito ai 40 “eroi italiani” scelti lo scorso 12 novembre.

Membri delle forze dell’ordine, insegnanti, musicisti, migranti, a volte anche ‘eroi per caso’, che si sono distinti per “solidarietà e senso della comunità”. E che, con le loro azioni “danno fiducia nella nostra vita in comune e contribuiscono a superare quel senso di paura, sfiducia, che genera chiusura in sé stessi e provoca in definitiva egoismo”, ha rimarcato Mattarella.

Il premio è stato conferito ‘motu proprio’ dal Quirinale, a testimonianza dell’eccezionalità dell’iniziativa che ha visto la cerimonia di consegna conclusiva.

“Grazie per quel che avete fatto e continuate a fare. Siete testimoni di come si può interpretare in maniera autentica e concreta il valore della solidarietà”, ha spiegato il capo dello Stato secondo il quale “attraverso il superamento del limite della malattia, delle barriere che vi sono con persone emarginate, di condizioni che creano disagio, di condizioni che possono garantire un modo di vita migliore, i vostri comportamenti concorrono a irrobustire la nostra vita in comune. Queste onorificenze meritate si riflettono sull’intero tessuto del nostro Paese”.

Un Paese del quale, in un contesto segnato dalla confusione politica e da recenti episodi di cronaca nera, Mattarella ha voluto evidenziare l’aspetto forse meno raccontato: “L’Italia è quella fatta di impegno, di senso della comunità, di dedizione vicendevole”.

La lotta alla mafia, la battaglia per la libera informazione, l’europeismo e l’integrazione, l’impresa attenta al sociale, il sostegno ai malati, il riscatto dalla disabilità sono alcuni dei valori perpetuati dai ’40 eroi’: da ‘mamma Erasmus’ Sofia Corradi a Francesco Morelli, il più giovane soccorritore nel sima del 24 agosto; da Marco Sciammarella, direttore di un’orchestra composta per 2/3 da diversi abili a Emma Alatri che, nel post-guerra, aiutò la comunità ebraica a ritrovare il senso di appartenenza e il valore della libertà.

E poi ci sono il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antocim, l’ispettore della Polizia Maria Rosaria Volpe – che prende in consegna i minori non accompagnati salvati a largo di Lampedusa – o Jean Pierre Yvan Sagnet, simbolo della lotta al caporalato.

“Questo premio incoraggia la nostra battaglia. Ora bisogna passare alla fese ‘2’, creare un mercato parallelo alla grande distribuzione” che tuteli i piccoli produttori, spiega Sagnet mentre Ottavio Daniello Trerotoli, il Vigile del Fuoco che nel disastro ferroviario di Andria salvò un bambino, osserva: “la medaglia di Mattarella è un onore per tutti noi, a cominciare da chi lavora nelle zone nel sisma”.

E chi, come la professoressa Corradi, alla fine degli anni ’50 diede il là, con la sua battaglia solitaria, al primo embrione del progetto Erasmus, oggi non sembra di certo arrendersi al populismo anti-Ue: “Questa Europa è difficile da affondare”.

(di Michele Esposito/ANSA)