Stop all’assenteismo quando si rischia il blocco degli uffici

ROMA. – Ci sono date sensibili, periodi ‘caldi’, in cui un’amministrazione pubblica deve essere al 100% e non può permettersi intoppi a causa di assenze ‘anomale’. Non c’è solo il lunedì e il venerdì, il furbetto del weekend lungo, sotto la lente del ministero guidato da Marianna Madia.

Il decreto sul pubblico impiego, atteso per metà febbraio in Consiglio dei ministri, punta il dito anche contro chi salta il lavoro proprio quando più serve, con il rischio di mandare in tilt la macchina in momenti clou, con inevitabili conseguenze sui cittadini.

Il provvedimento suggerirà quindi di alzare la guardia in tutti i casi da ‘bollino rosso’. Insomma niente assenze di massa quanto è in programma un grande evento, ad esempio un G8, quando scattano le iscrizioni alle scuole o è tempo di 730 all’Agenzia delle Entrate. Lo scopo principale è assicurare la continuità del servizio, non solo in giorni ma in settimane delicate, comprese quelle in cui cadono lunghi ponti o nei momenti in cui è in corso un’emergenza.

Lo strumento per raggiungere l’obiettivo sarà il contratto. Uno specifico richiamo nel decreto, attuativo della riforma Madia, demanderà ai rinnovi l’individuazione delle formule più adatte a debellare il fenomeno. Più risorse se i target sulle presenze vengono raggiunti, meno se si resta fuori, potrebbe essere la ricetta.

Responsabilità individuali e d’ufficio quindi, da rafforzare con formule ad hoc e un doppio binario: prevenzione (in ballo ci sono i premi) e repressione (se si fallisce scattano le sanzioni salariali). Ma la Uil, con Antonio Foccillo, tiene a precisare: “noi non vogliamo difendere chi sbaglia, ma non possiamo accettare che si colpiscano tutti”, attraverso una “penalizzazione sul salario di produttività”.

Su questo come su altri punti il confronto con i sindacati, per ora informale, va avanti, in attesa di un incontro ufficiale, che dovrebbe tenersi qualche giorno prima dell’approdo in Cdm del decreto (atteso tra giovedì 16 e venerdì 17 febbraio). Prima ancora sarà fatto un passaggio con le Regioni, vista anche la sentenza della Consulta.

I sindacati mirano a traslare nel Testo Unico sul pubblico impiego l’accordo del 30 novembre. “Mi auguro che Madia mantenga l’impegno, così come ci ha riassicurato”, sottolinea il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, “altrimenti salterebbe tutto”. I cavilli normativi però non mancano. C’è infatti chi ha già sollevato il problema di eccesso di delega. Gli equilibri da trovare sono tanti, oltre al contenuto anche la forma.

(di Marianna Berti/ANSA)