La Chiesa luterana di Germania invita il Papa per il 500/mo della Riforma

ROMA. – “Abbiamo invitato il Papa: vogliamo dargli il benvenuto e celebrare insieme i 500 anni della Riforma. Speriamo possa venire in Germania, quando lui lo riterrà opportuno”. Il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio della Chiesa evangelica di Germania, esprime “grande gioia” per l’udienza in cui, proprio nell’Anno giubilare della Riforma, nel quinto centenario delle 95 tesi affisse da Martin Lutero nel 1517 sul portale della cattedrale di Wittenberg, ha incontrato il Pontefice con una delegazione ecumenica di cui faceva parte anche il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente della Conferenza episcopale tedesca.

“E’ stato un incontro molto caloroso – ha spiegato Bedford-Strohm ai giornalisti -. Oltre il livello formale e quello che è stato detto a parole, è stato evidente a tutto il gruppo il fatto di vivere insieme la grazia del Signore. C’è un desiderio, una speranza forte di andare avanti nel cammino dell’unità, su argomenti ad esempio come quello che le coppie interconfessionali possano andare insieme alla mensa del Signore. Su questo è già iniziato un discorso, si è avviato un cammino teologico. E ora ci sentiamo molto ispirati anche dall’incontro di oggi. C’è dolore per la divisione tra i cristiani, e una volontà forte di fare passi avanti verso l’unità, in modo da dare una testimonianza credibile per il mondo”.

Sotto il pontificato di Francesco, insomma, si vive un “momento favorevole” per il discorso ecumenico. L’occasione dei 500 anni vede anche per la prima volta la Chiesa cattolica tedesca celebrare questo Anno giubilare insieme all’evangelica. E ora la speranza che arrivi anche il Pontefice, che già ha partecipato lo scorso 31 ottobre a una commemorazione comune a Lund, in Svezia.

“Il Papa non ha risposto, però ha guardato con benevolenza a questo invito – ha commentato Marx -. E’ stata la prima volta che un invito viene rivolto al Papa dalla Chiesa evangelica di Germania, mentre io lo avevo già invitato a venire in visita. Lo ha accolto con benevolenza, speriamo che venga”.

“In Europa viviamo tante scissioni, nazionalismi, odio – ha sottolineato Bedford-Strohm -, noi dobbiamo dare testimonianza di unità. Ora questo aspetto ha ancora più spessore”. Concetto pienamente condiviso da Marx, stretto collaboratore del Papa come membro del ‘C9′ dei cardinali: “Viviamo in tempi turbolenti, quale testimonianza dobbiamo dare noi cristiani? Se vediamo cosa viene detto in politica, un linguaggio di dominio, di scissione, di odio, oppure un linguaggio di dialogo, di costruzione di ponti, di riconciliazione, non c’è dubbio da che parte dobbiamo stare”.

“C’è un momento nuovo per l’ecumenismo – ha detto il cardinale di Monaco -, questo anno ci permette di riflettere di più su questo argomento e il Papa ci ha incoraggiati ad andare avanti, a non stancarci. Non possiamo aspettarci che entro il 2017 tutti i problemi teologici siano risolti, però c’è la volontà dell”ecumene’, per l’amicizia, per non farci più dividere”.

E in Germania, patria della Riforma, su questo si vive una “responsabilità particolare”. All’udienza del Papa era presente anche la vescova Annette Kurschus, vice presidente della Chiesa evangelica di Germania, secondo cui nelle comunità “c’è passione, calore, desiderio di avvicinarsi, e ora anche i vertici delle rispettive Chiese parlano di ‘dolore’ nella divisione. Dobbiamo al mondo una testimonianza comune”. Sottolineando che l’unità non sarà “omologazione”, che non vanno perse le rispettive tradizioni, Marx osserva che dopo il “messaggio forte” lanciato a Lund, “non sarà senza conseguenze quello che stiamo vivendo: c’è un buono slancio – sorride -, molte più chance rispetto al passato”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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