Tensione nella base del M5S. Di Maio in prima linea, no alle correnti

Di Maio - Raggi
Di Maio – Raggi

ROMA. – Stretta su programma, rilancio dei sindaci, scontro con la stampa. In queste tre mosse, all’indomani dell’ennesimo weekend in tensione su Roma, Beppe Grillo studia il rilancio del Movimento 5 Stelle ribadendo una ferrea difesa di Virginia Raggi. E, in prima linea, i vertici del M5S in queste ore si affidano a colui che è considerato come il favorito per la candidatura alla premiership: Luigi Di Maio.

E’ proprio il vice presidente della Camera a lanciare, con un chiaro riferimento agli ortodossi, un richiamo all’unità: “il M5S non può avere correnti. E’ giusto esprimere tutti i giudizi, l’importante è non farsi strumentalizzare”. Parole che vanno chiaramente legate al post con cui, sabato, Grillo aveva usato nuovamente il bastone contro l’ala ortodossa e in particolare contro chi è da tempo molto critico nei confronti di Raggi.

Il caso polizze, insomma, ha l’effetto di ‘limitare’, in superficie, ancor più la libertà di movimento dell’ala ortodossa lasciando, almeno in queste ore, il duo Di Maio-Di Battista come frontman quasi esclusivi della linea pentastellata. Una linea che si fa via via più dura rispetto ai media.

“Io voglio le scuse dell’Ordine dei giornalisti per questa campagna diffamatoria sulle polizze che non esiste”, attacca Di Maio annunciando querela, da parte del M5S, al giornalista dell’Espresso Emiliano Fittipaldi che, nella sua inchiesta – sottolinea Di Maio – “ha ipotizzato che le polizze siano servite come voto di scambio”.

Di Maio “ci segnali i casi e ci attiveremo”, replica il presidente dell’Odg Enzo Iacopino dicendosi tuttavia contrario ai “processi sommari”. Mentre Fittipaldi – che incassa la piena solidarietà del Pd – replica via Facebook spiegando di aver scritto del possibile legame tra il caso polizze e il voto di scambio perché “ipotizzato dai magistrati”.

Per il Movimento, tuttavia, è l’ora del contrattacco. “Nessuna svolta garantista, applichi il codice etico al Pd”, tuona Di Maio rispondendo a Matteo Renzi che, con ironia, si dice felice che “il garantismo sia tornato di moda”. Mercoledì, intanto, sarà presentato un sito ad hoc che illustrerà “i risultati” ottenuti dai Comuni amministrati dal M5S.

Mentre sul blog, Grillo rivendica “l’orgoglio” a 5 Stelle elencando i “43 successi” della gestione Raggi e attaccando: “Abbiamo trovato la capitale devastata, ma non ci siamo spaventati”. Post che, tuttavia, riscuote un plauso a metà dagli iscritti. “Ma sono state fatte le verifiche?”, chiede Carlo mentre un altro utente sottolinea: “questo è quello che chiediamo: fatti e niente “amichetti al bar”.

E i vertici, nel frattempo, cercano il rilancio stringendo sul programma M5S di governo, lanciando (dall’11 febbraio) una serie di eventi in piazza in Sicilia per stilare il programma in vista delle Regionali e tornando, con Di Battista, a manifestare in strada. E gli ortodossi? Per ora si adeguano alla linea. Con un’ombra, tuttavia, che resta all’orizzonte: l’indagine sul caso del fratello di Marra nei confronti di Raggi. Un’indagine dagli esiti tutt’altro che decifrabili.

(Di Michele Esposito/ANSA)

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