Effetto Trump: la paura dei rifugiati, in fuga verso il Canada

NEW YORK. – L’America fa paura ad un numero sempre crescente di rifugiati, anche quelli che sono già stati accettati negli Stati Uniti e ora sempre più spesso cercano di scappare in Canada. I richiedenti asilo temono infatti che con la presidenza di Donald Trump saranno oggetto di rappresaglie e atti di xenofobia. Per questo negli ultimi giorni si è creato un flusso di profughi che si dirigono verso il Paese confinante anche a piedi, sfidando le gelide temperature invernali.

Mentre negli Usa proseguono il caos e l’incertezza dopo il via libera del Commander in Chief all’ordine esecutivo che congela l’ingresso di rifugiati e cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza islamica, la Royal Canadian Mounted Police ha detto che almeno 22 persone hanno attraversato il confine durante il weekend.

“Non entrano nel Paese dove ci sono gli uffici doganali – ha spiegato Rita Chahal, dell’Interfaith Immigration Council della provincia di Manitoba – Ma camminano lungo i campi, dove ora la neve è molto profonda”. Dal mese di ottobre 2016, l’organizzazione di Chanal ha aperto pratiche per 118 rifugiati, quando solitamente i casi sono dai 50 ai 70 in tutto l’anno. E 40 di queste pratiche sono state aperte nel solo mese di gennaio. Ma aumenti simili si sono registrati anche in Quebec, British Columbia e Ontario.

Tra coloro che hanno scelto di intraprendere un percorso rischioso pur di entrare in Canada ci sono Seidu Mohammed e Razak Iyal: il loro viaggio – come riportano i media Usa – è iniziato in North Dakota poi, per ore, i due hanno camminato tra neve e gelo tentando di superare la frontiera.

Mohammed, 24 anni, ha raccontato di aver abbandonato il Ghana per paura di essere perseguitato, essendo gay e musulmano, ma dopo che un giudice americano ha negato la sua richiesta di asilo rischiava la deportazione. Il giovane ha incontrato negli Usa Iyal, 35 anni, anche lui del Ghana, e i due hanno deciso di tentare la fortuna nel Paese vicino. Entrambi sono finiti in ospedale e a entrambi hanno amputato tutte le dita delle mani a causa del congelamento.

(di Valeria Robecco/ANSA)