L’Italia trema dal Trentino all’Umbria, la scossa più forte di 3.7

PERUGIA. – L’Italia che si ‘muove’. Oggi ancora l’Umbria, e il Trentino Alto Adige, hanno fatto registrare dai sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia scosse di una certa rilevanza. In Umbria la prima scossa alle 10,58, calcolata in 3.7 dall’Ingv (che in un primo momento l’aveva stimata 3.9): epicentro sui monti tra Spoleto e Terni, fra le località di Montebibico e Ferentillo, con profondità 9 chilometri.

Poi, alle 15,14, un nuovo evento sismico, stavolta di magnitudo 3.5, più o meno con epicentro analogo a quello della mattinata. A Terni e Spoleto (dove la gente ha avvertito una scossa breve ma intensa) dopo l’evento delle 10,58, tutti gli studenti hanno lasciato le aule.

La linea ferroviaria Roma-Ancona è rimasta interrotta per un’ora e mezza circa nel tratto Spoleto-Baiano: la scossa aveva danneggiato il sistema di distanziamento. Intorno alle 12,30, riparato il danno e compiute le verifiche del caso, è ripresa la circolazione dei treni (due regionali hanno accumulato ritardi).

In Trentino, un evento calcolato dall’Ingv di magnitudo 3.6 è stato registrato alle 9,14 di oggi con epicentro a 3 chilometri da Vallarsa (Trento) e a una profondità di undici chilometri. Nessuna segnalazione di danni, anche se le chiamate alla centrale provinciale dei vigili del fuoco sono state più di 200.

La sismologa dell’Ingv Lucia Margheriti ha sottolineato che “si tratta di una zona di media pericolosità sismica, nella quale terremoti della stessa entità sono state registrati negli anni passati”. E’ una zona, ha aggiunto, “nella quale storicamente non risultano terremoti forti”.

Per l’Umbria, anche con le scosse di oggi “è sempre la medesima area sismo-tettonica a muoversi, quella della Valnerina, che ha subito il suo evento principale il 30 ottobre scorso”: lo tiene a sottolineare padre Martino Siciliani, esperto di terremoti dell’osservatorio sismologico ‘Bina’ di Perugia.

“Nella stessa zona di Umbria dei movimenti odierni c’erano state scosse anche nei giorni precedenti, seppure però di intensità più contenuta rispetto a quelle odierne”, fa presente padre Siciliani, secondo il quale “comunque gli eventi riguardano ancora una volta la zona sismo-tettonica che, dall’apice settentrionale più o meno a ridosso di Preci, arriva a sud fino nei pressi di Terni”.