La Stampa compie 150 anni: “Resteremo indipendenti”

TORINO. – La Stampa compie 150 anni e festeggia con una promessa: grazie all’aggregazione tra l’Itedi e il Gruppo Editoriale L’Espresso, “rimarrà indipendente e avrà alle spalle la forza e la solidità del più grande gruppo italiano del settore, nonché uno dei principali gruppi editoriali europei”. In dote porta “conti a posto che per un giornale sono l’unica vera difesa della libertà di stampa”.

Parola di John Elkann, editore del quotidiano, che parla all’Auditorium del Lingotto di Torino alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Una giornata dedicata tutta ai festeggiamenti per un traguardo che pochi quotidiani al mondo possono vantare. Un giornale “antico proiettato nel futuro”, lo definisce Mattarella, mentre il presidente russo Vladimir Putin parla di “un modello dei valori tradizionali del giornalismo”.

Un messaggio arriva anche da Papa Francesco che augura alla Stampa “di raccontare il mondo in cui viviamo senza mai dimenticare quell’oceano di bene che ci fa guardare al futuro con speranza”.

Elkann elogia gli scoop degli ultimi giorni della Stampa: “sono una conferma della sua vitalità”, dice inaugurando la mostra fotografica ‘La Stampa fotografa un’epoca” a Palazzo Madama a Torino: 500 scatti per raccontare l’evoluzione del quotidiano e insieme un secolo e mezzo di storia d’Italia. Ricorda che La Stampa, con la sua “immagine seria, a tratti austera e magari anche un po’ rigida”, è stata “un punto di riferimento importante quando il nostro Paese ha attraversato fasi di incertezza sociale e istituzionale”.

Davanti c’è un futuro per l’editoria “molto complicato”: “noi – dice Elkann – abbiamo dato risposte concrete con le aggregazioni come quella con il Secolo XIX che abbiamo completato e quella a cui stiamo lavorando con il gruppo L’Espresso proprio per avere le condizioni per potere affrontare le sfide del futuro in maniera determinante”.

Anche Rodolfo De Benedetti, presidente di Cir, e Monica Mondardini, amministratore delegato di Cir ed Espresso, presenti al Lingotto, parlano della futura integrazione: “una combinazione che preserverà le differenze tra i vari prodotti editoriali ma che al tempo stesso si propone di proseguire e rafforzare ulteriormente la tradizione di qualità e innovazione che caratterizza i due gruppi”.

Nella sala affollata dell’Auditorium – dove si confrontano sei ex direttori del quotidiano, Paolo Mieli, Ezio Mauro, Carlo Rossella, Marcello Sorgi, Giulio Anselmi e Mario Calabresi con l’attuale direttore, Maurizio Molinari, e il vicedirettore Luca Ubaldeschi – c’è anche l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, che con i giornalisti scherza sul suo mestiere futuro di giornalista: “Ci penserò, ho ancora un po’ di lavoro da fare”.

(di Amalia Angotti/ANSA)

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