Da otto paesi fondi per compensare il bando alle Ong pro-aborto

ROMA. – Almeno otto paesi cercheranno di coprire con i propri fondi il ‘vuoto’ lasciato dallo stop voluto dal presidente Usa Donald Trump ai finanziamenti ad Ong che promuovono l’aborto. Lo riporta il sito della radio pubblica statunitense Npr, secondo cui il prossimo 2 marzo ci sarà una ‘conferenza dei donatori’ che coinvolgerà anche istituzioni private.

Il bando, uno dei primissimi provvedimenti decisi da Trump, colpisce qualunque forma di promozione dell’aborto, compresa la distribuzione di materiale informativo. Il primo paese a lanciare la coalizione ‘She decides’ (Lei decide) è stata l’Olanda, che si è impegnata per 10 milioni di dollari, a cui si sono aggiunti altri 20 milioni donati da Belgio e Danimarca. Ai tre si è aggiunta la Svezia, che ospiterà la conferenza, e in seguito anche Finlandia, Lussemburgo e Capo Verde.

“Cercheremo di mobilitare il supporto politico e finanziario – ha affermato il primo ministro svedese Isabella Lovin, la stessa che ha twittato una foto mentre firmava una legge circondata solo da donne in risposta a quella analoga di Trump con solo uomini – e di mostrare che c’è un contrappeso agli sviluppi preoccupanti che vediamo in Usa e in altre parti del mondo”.

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