Nessun ultimatum dell’Ue all’Italia. Renzi, no ad aumenti delle tasse

Pierre Moscovici (ANSA/AP Photo/Virginia Mayo)
Pierre Moscovici (ANSA/AP Photo/Virginia Mayo)

ROMA. – Accise sì, accise no. Il segretario del Pd, Matteo Renzi chiede chiaramente di non aumentare le tasse. Ma è necessario trovare alternative e il nodo dell’aumento delle tasse sulla benzina per realizzare i 3,4 miliardi della manovrina richiesta dall’Ue non è ancora stato sciolto. Ed ancora più difficile sapere ora se si riuscirà a scioglierlo. C’è però tempo per decidere.

L’Ue mantiene il pressing ma – lo dice chiaro il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici – ”è assolutamente sbagliato parlare di ultimatum”. Lo stesso rapporto con le stime della Commissione Europea che parla di ”positivo impegno dell’Italia” spiega che le misure sono attese ”entro aprile”.

Il confronto sulla manovra si gioca sull’asse Bruxelles-Roma. La commissione europea ha in corso la valutazione sul debito pubblico italiano e un primo verdetto è atteso per il 22 febbraio. La data non sarà comunque ultimativa per decidere una procedura di intervento, sulla cui entità non c’è comunque più alcun dubbio.

”La procedura di infrazione va evitata con tutti gli sforzi, i 3,4 mld si recuperano”, dice Matteo Renzi che alla guida del Pd, è del governo Gentiloni l’azionista di maggioranza. Insomma la correzione si farà, nessun braccio di ferro. Ma – aggiunge – ”non aumentando le accise, bensì con un disegno che consenta di continuare la curva della crescita”. Anche perchè il problema di ”non aumentare le tasse è un principio di serietà da parte nostra, che abbiamo le tasse le abbiamo ridotte”.

Il messaggio per il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è chiarissimo. Nessuna incertezza che sia arrivato a destinazione visto che il ministro, invitato dallo stesso Renzi alla direzione del Pd, lo ascolta seduto in prima fila vicino al premier Paolo Gentiloni.

Per togliere dal paniere della manovrina l’intervento sulle accise – che poi tradotto significa un mini aumento della benzina – è necessario trovare un’alternativa. Ma solo se questa viene individuata sarà possibile cambiare la composizione della manovra così come l’Italia l’ha promessa a Bruxelles nella lettera inviata come risposta.

I 3,4 miliardi saranno composti per un terzo da tagli di spesa. Ma è difficile trovarne altri in corso d’anno che non siano ”tagli lineari”. Che non danno efficienza ma deprimono la crescita. Difficile anche cambiare i rimanenti 2/3 di manovra che poggiano sulle entrate.

Le ipotesi riguardano in gran parte interventi di lotta all’evasione. Ci sono però anche riduzioni possibili di agevolazioni e maggiori prelievi sulle imposte indirette, le accise appunto. Se viene dato per certo un aumento sul tabacco, sembrano invece salvi i ”giochi”: “Non abbiamo lavorato su questa ventilata tassa unica sulle sale giochi”, assicura il sottosegretario al tesoro, Pier Paolo Baretta che ha la delega sul settore.

Così, al momento, l’intervento sulla benzina, che però escluderebbe l’autotrasporto, non è ancora uscito dal paniera della manovrina, anche se si è alla ricerca di un intervento sostitutivo.

(di Corrado Chiominto/ANSA)