La “Frexit” proposta da Marine Le Pen, una catastrofe per tutti

BRUXELLES. – La “Frexit” proposta da Marine Le Pen “sarebbe una tragedia per l’Europa ed una catastrofe per la Francia”. Il programma della leader del Front National manda in fibrillazione la Commissione europea. Nel giorno della pubblicazione delle previsioni economiche, è “l’incertezza politica” a dominare il dibattito.

La ripresa continua per il quinto anno consecutivo, l’Eurozona che ha registrato 15 trimestri consecutivi di crescita e, per la prima volta da quasi un decennio, il Pil in salita in tutti i 28 paesi dell’Unione Europea: buone notizie su cui però pesano “rischi eccezionali” dovuti alla “incertezza politica” provocata “del brusco cambio di politiche negli Usa, per l’incerto risultato del negoziato sulla Brexit, per le crescenti divergenze in politica monetaria a livello globale e per le imminenti elezioni in grandi Stati membri”.

Pierre Moscovici lo ha scritto nel testo delle ‘Previsioni’ presentato a Bruxelles. Ma in conferenza stampa è stato netto. In un anno elettorale per Olanda, Francia, Germania, Repubblica Ceca e, forse, Italia, i “rischi politici”, ha scandito, hanno “un nome chiaro: il populismo anti-europeo”. Ed ha definito “assurda e pericolosa” la volontà di uscire dall’Euro e dall’Europa “ovunque si manifesti, in Italia come in Francia”.

“Sarebbe causa di impoverimento per queste economie, sarebbe il ritorno garantito di un’inflazione che penalizzerebbe le fasce medie e basse e comporterebbe un’esplosione dei tassi di interesse e del debito” ha aggiunto l’ex ministro delle finanze francese, aggiungendo che la Commissione, nonostante il “dovere di indipendenza” rispetto alle competizioni elettorali, “si impegnerà contro il populismo e l’assurdità della lotta contro l’euro” che considera “un pericolo per i due paesi, ma anche per l’intera Eurozona”.

Tornando alla Francia ha poi raccomandato a tutti i candidati di “seguire la traiettoria di riduzione del deficit”. Percorso sul quale la Francia arranca (3,3% nel 2016, 2,9% nel 2017 e 3,1% nel 2018) e che fa scrivere al Financial Times che Parigi “è sulla via di rompere le regole di bilancio europee”.

Un impegno, quello dell’esecutivo europeo contro il populismo, ribadito anche dal presidente della Commissione, Jean Claude Juncker. Che ha colto l’occasione della visita del presidente austriaco Alexander Van der Bellen (quello che nella ripetizione del ballottaggio ha nettamente battuto 54-45 l’ultranazionalista Norbert Hofer) per lanciare un nuovo appello/consiglio agli europeisti del continente: “Se volete battere il populismo, non ne ripetete i messaggi” e fate come Van der Bellen, che nella sua campagna elettorale “diceva e faceva esattamente il contrario” di quello che dicevano i nazionalisti. Quindi, “opponetevi ai loro punti di vista: non pensate a ragionare sulle sfumature, ma opponetevi direttamente”.

(di Marco Galdi/ANSA)

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