Alfano: “Vogliamo la Russia nel G8, ma per Taormina è tardi”

Lavrov, Tillerson: incontro a Bonn
Lavrov, Tillerson: incontro a Bonn

BONN. – Usa e Russia iniziano le prime, caute, manovre di avvicinamento, con il primo incontro tra il neosegretario di Stato americano Rex Tillerson ed il collega Serghiei Lavrov, al G20 Esteri di Bonn. E l’Italia auspica con forza che questo disgelo avvenga, perché Mosca è un partner fondamentale che dovrà rientrare nel G8, come ha sottolineato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Anche se – ha chiarito – per Taormina è troppo tardi.

Il responsabile della Farnesina ha ribadito così la posizione già espressa dal premier Paolo Gentiloni che, qualche settimana fa, aveva escluso definendola “irrealistica” la possibilità di un invito della Russia al summit, pur sottolineando la necessità di ogni sforzo “sul terreno del dialogo” per riavvicinare Mosca al tavolo.

Nella capitale dell’ex repubblica federale tedesca il G20 si trova ad affrontare le principali sfide globali, dal riscaldamento globale alle tensioni in Medio Oriente e nel Mediterraneo, passando per le sfide della stabilizzazione e sviluppo dell’Africa. E gli occhi sono più che mai puntati sugli Stati Uniti di Donald Trump e sulla Russia.

Alfano incontrerà sia Tillerson che Lavrov. Con il collega americano, il titolare della Farnesina punterà a “capire più direttamente e approfondire il nuovo approccio” della nuova amministrazione, anche nei confronti di Mosca, anche se – ha rilevato il ministro – troppo in fretta si è pensato ad una retromarcia americana sulle sanzioni.

Allo stesso tempo, la Russia è considerata un partner fondamentale, a partire dal ruolo di “facilitatore di pace” che può giocare in teatri di crisi come la Libia, ha sottolineato Alfano. Tanto che, una volta superato proprio lo scoglio delle sanzioni, ha auspicato che “si possa tornare al formato G8, e quello è l’obiettivo a cui si lavora”. In ogni caso, però, “non è maturo il tempo in vista del vertice di Taormina il prossimo maggio”.

A Bonn Tillerson ha dato prova di cautela e pragmatismo con il collega russo. Gli Stati Uniti, ha spiegato dopo il suo faccia a faccia con Lavrov, sono disposti a trovare ambiti di “cooperazione pratica”, ma continueranno a difendere i propri interessi e a tutelare gli alleati. E Mosca, inoltre, dovrà dare prova di reale apertura, ad esempio adempiendo ai suoi obblighi nella soluzione della crisi ucraina, adempiendo per la sua parte agli accordi di Minsk.

L’incontro è stato “produttivo”, hanno comunque riconosciuto entrambi. Lavrov ha specificato che non è stato affrontato il nodo-sanzioni ed ha mostrato apertura a discutere di tutti i dossier più caldi, Ucraina compresa. Perché Usa e Russia, ha rilevato, hanno “interessi coincidenti nella lotta al terrorismo”.

Invece ha glissato, dando prova anche lui di pragmatismo, sulle turbolenze che investono la Casa Bianca dopo l’uscita di scena del consigliere per la sicurezza nazionale Mike Flynn perché accusato di ‘flirtare’ con Mosca quando alla Casa Bianca c’era ancora Obama: “Non ci intromettiamo nei loro affari”, ha tagliato corto il ministro russo.

(dell’inviato Luca Mirone/ANSA)