Presidente di Confindustria: “Il problema è il rilancio non la manovra”

(ANSA). il presidente di Confindustria Boccia ad Ancona.
(ANSA). il presidente di Confindustria Boccia ad Ancona.

JESI (ANCONA). – Un’operazione “di verità, di onestà intellettuale” per dire che la crisi non è finita, che “siamo ancora in emergenza”. L’ha invocata il presidente di Confindustria Vincendo Boccia durante l’assemblea di Confindustria Ancona, presso la sede della Clabo.

“Veniamo da un terremoto fisico – ha detto, parlando nelle Marche – ma anche da un altro terremoto, quello di un Paese che dal 2008 ad oggi ha perso 10 punti di Pil. Non si vedono le macerie, ma il terremoto c’è stato e non siamo usciti dall’emergenza. Questa consapevolezza in Italia non c’è – ha insistito -, è come se qualche timido segnale di ripresa risolva tutto quello che abbiamo perso dal 2008 ad oggi”.

Per questo serve “una stagione di verità, se siamo onesti intellettualmente allora possiamo ripartire”. Da questa operazione deve partire una nuova consapevolezza, la politica non può essere solo “discussione sulle prossime elezioni e sulle forme elettorali”, deve fare la sua parte e tornare a occuparsi di industria, dandole la priorità, e politica economica.

“Il problema non è la manovra da 3,4 miliardi per correggere i conti pubblici e quali saranno gli impatti – ha incalzato il leader di Confindustria -, il problema vero è come realizzare un piano economico di medio termine che renda competitivo il Paese”. Tanto più che “l’Italia è il secondo paese industriale in Europa dopo la Germania”.

E “un paese forte dal punto di vista industriale significa anche risolvere le grandi criticità: la crescita, il debito e il deficit”. Il sistema industriale intanto è chiamato a misurarsi con una nuova sfida: “entrare nella cultura della complessità, essere eccellenti in ogni funzione aziendale”.

Infine, in una terra colpita dal sisma, Boccia ha garantito la presenza di Confindustria “per trattenere le imprese, la popolazione e soprattutto i giovani. Confindustria vuole partecipare in maniera significativa al percorso di rilancio delle zone terremotate”. Oltre ad un fondo di solidarietà, “abbiamo sottoscritto un protocollo con l’ateneo di Camerino”.