Save the Children, coinvolti 84 mila ragazzi dalla prima scossa del 24 ottobre

ROMA. – Più di 84.000 bambini e adolescenti, di cui oltre il 30% con meno di 5 anni e il 28% tra i 6 e gli 11 anni, sono stati coinvolti nel terremoto che a partire dal 24 agosto scorso ha colpito il Centro Italia. E’ il bilancio che Save the Children ha fatto a sei mesi dalle prime scosse. Tra le principali conseguenze nella vita quotidiana dei bambini, quelle sul loro diritto all’istruzione. Dalle verifiche di agibilità su quasi 1.000 edifici scolastici, è emerso che quasi 1 su 10 è stato dichiarato inagibile, mentre più di 1 su 4 è risultato parzialmente o temporaneamente inagibile.

L’insicurezza delle scuole ha costretto gli alunni coinvolti a perdere molti giorni di lezione, a studiare in spazi provvisori, come locali commerciali, tende o aule delle parrocchie, o a spostarsi in strutture a molti chilometri di distanza. “Ancora troppi bambini, oggi nel nostro paese, frequentano scuole che presentano gravi criticità dal punto di vista sismico. Su questo tema abbiamo avviato una collaborazione con i genitori del Comitato Scuole Sicure, nato nelle regioni colpite dal sisma, e con loro condividiamo la consapevolezza del fatto che è fondamentale garantire ad ogni bambino il diritto di studiare e crescere in ambienti completamente sicuri”, dichiara Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Secondo un’elaborazione Istat dei dati Miur su scuole e alunni per l’anno 2014/2015, sarebbero 669 gli istituti presenti nei territori colpiti e 84.399 gli alunni iscritti. Gli eventi sismici hanno avuto “forti ripercussioni sulla regolare frequenza scolastica di bambini e ragazzi, che hanno perso molte ore di lezione o si sono visti costretti a studiare in spazi provvisori, come tende, negozi o spazi della parrocchia, a frequentare lezioni organizzate in doppi turni per sfruttare al meglio le strutture agibili o, ancora, a spostarsi in scuole situate a molti chilometri di distanza”.

Su 990 edifici scolastici sottoposti a verifiche di agibilità nelle quattro regioni colpite dal sisma, quasi il 26% è risultato temporaneamente o parzialmente inagibile, (pari ad un totale di 257 edifici, 123 nelle Marche, 58 in Umbria, 41 in Abruzzo, 35 nel Lazio), il 6% è stato dichiarato inagibile (pari a 62 edifici, di cui 44 nelle Marche, 8 in Abruzzo, 6 in Umbria, 4 nel Lazio), lo 0,8% degli edifici (8 in totale – 4 nelle Marche e 4 in Umbria) è inagibile per rischio esterno – pur non essendo gli edifici danneggiati -, mentre 9 sono da rivedere.

“Nelle zone colpite dal sisma va contrastato con programmi mirati il vero e proprio “deserto educativo” che si è creato per i bambini e gli adolescenti i quali, in molti casi, oltre alla scuola, hanno perso gli spazi abituali di incontro con i coetanei, la possibilità di praticare attività sportive, la musica e ogni altra occasione di sviluppo dei loro talenti – prosegue Raffaela Milano -, tutti aspetti che sono cruciali per la crescita, in particolare dopo un evento traumatico come quello che è stato vissuto. E’ fondamentale che la fase di ricostruzione veda protagonisti i bambini e gli adolescenti, e che le loro necessità siano sempre considerate nelle scelte che vengono fatte dalle istituzioni”.

Per permettere agli studenti di tornare a studiare in luoghi adeguati, ad oggi sono stati costruiti 10 moduli scolastici prefabbricati, frequentati da circa 1.000 studenti. Tra questi c’è la nuova scuola provvisoria di Corridonia, realizzata da Save the Children, frequentata da circa 80 bambini della scuola dell’infanzia e della primaria.

L’Ong ha inoltre realizzato in alcune scuole delle Marche – regione con il più alto numero di minori residenti nei comuni colpiti (più di 52.000 sugli 84.000 totali) – attività di accompagnamento ai docenti per favorire il rientro scolastico e di supporto psicosociale che hanno coinvolto quasi 400 studenti e più di 170 insegnanti. Sono ad oggi più di cento i bambini e gli adolescenti, infine, che partecipano alle attività del “Centro Giovani 2.0”, realizzato da Save the Children ad Amatrice.

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