Ebrei con kippah picchiati nella banlieue di Parigi

Ebrei con in testa il tipico kippah.
Ebrei con in testa il tipico kippah.

PARIGI. – Minacciati di morte e colpiti con una sega per metalli nella banlieue di Parigi, tanto che uno dei due avrebbe rischiato l’amputazione di un dito. Sconforto e paura nella comunità ebraica di Francia per l’ultimo violento episodio contro due ragazzi ebrei con la kippah, che circolavano in auto a Saint-Denis, alle porte della capitale, e ora denunciano un’aggressione e feroci insulti antisemiti.

Secondo il padre dei due fratelli, 29 e 17 anni, i due sono stati insultati dagli occupanti di un camioncino che li hanno costretti a fermarsi al grido di “sporco ebreo, ti ammazzo”. L’uomo, Armand Azoulay, presidente della comunità ebraica della vicina Bondy, denuncia una “chiara aggressione antisemita”, nei pressi di un narghilé bar.

In una nota, il Crif, il massimo organo rappresentativo degli ebrei di Francia, sottolinea che un'”inchiesta della magistratura è attualmente in corso” e che bisogna fare “attenzione alle informazioni allarmanti e inesatte diffuse sui social network”. Dall’inchiesta della magistratura risulta che i due fratelli portavano il copricapo ebraico “in modo visibile”.

Dai primi elementi raccolti, tutto è cominciato martedì sera, con una lite a un semaforo dopo che i due fratelli erano stati oggetto di “sguardi minacciosi”, poi di insulti. Peggio. L’uomo al volante del furgoncino avrebbe tentato a più riprese di mandarli fuori strada stringendo la loro auto sul fianco. I due sarebbero poi stati costretti a fermarsi nei pressi di un narghilé-bar, dove altre persone sono arrivate a dar man forte agli aggressori, uno dei quali era armato di sega per metalli. Con questa avrebbe ferito alla mano il fratello maggiore.

Il padre ha precisato che il figlio ha rischiato di perdere il dito: “Dieci giorni di prognosi”, ma “non è stato amputato”. Il fratello minore ha riportato contusioni per calci e pugni. Gli aggressori, non identificati, si sono dati alla fuga.

In Francia vivono 500.000 ebrei, è la comunità più numerosa dell”Europa occidentale. Con l’aumento degli attentati contro cittadini e simboli ebraici, il crescente antisemitismo e le stragi dello Stato islamico, negli ultimi anni circa 5.000 ebrei ogni dodici mesi hanno deciso di lasciare il Paese ed emigrare in Israele.

Dopo il massacro al supermercato kasher di Porte de Vincennes (gennaio 2015, due giorni dopo l’attacco alla redazione del settimanale Charlie Hebdo), fu lo stesso premier israeliano Bibi Netanyahu a invitare gli ebrei a tornare a casa sostenendo che “Il vostro avvenire e’ in Israele, tornate nella vostra patria”. L’affermazione aveva scatenato una polemica con Manuel Valls allora primo ministro, il quale aveva replicato: “La Francia, senza gli ebrei francesi, non è più la Francia”.

Marine Le Pen, candidata del Front National, ha invitato gli ebrei a non indossare in pubblico la kippah, perché “potrebbe essere pericoloso”, ricordando che per “sconfiggere l’estremismo islamico” ci vuole “uno sforzo congiunto” che richiede “sacrifici da parte di tutti”. Sulla questione dei segni religiosi Le Pen è stata chiara, affermando che vorrebbe proibirli negli spazi pubblici, kippah inclusa: “La legge è la legge e se rafforzo quella del 2004 tutti dovranno rispettarla”, ha avvertito.

Al momento la Francia vieta i segni distintivi di appartenenza religiosa ma solo nelle scuole pubbliche. Le Pen vorrebbe anche vietare la doppia cittadinanza, costringendo così, tra l’altro, i franco-israeliani a scegliere tra una nazionalità e l’altra.

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