Trump: “Fbi incapace, trovare le talpe”. E accelera sul muro

WASHINGTON. – Una nuova offensiva contro l’Fbi, incapace di trovare le talpe delle fughe di notizie, e un’altra requisitoria contro i media “disonesti”, che usando fonti anonime alimentano le ‘fake news’, vere “nemiche del popolo”. E’ un Trump ancora all’attacco quello che si presenta a Washington alla Conservative Political Action Conference (Cpac), il più grande raduno annuale degli attivisti conservatori, dal cui palco rilancia ancora sul muro col Messico: “Lo faremo, e lo faremo prima del previsto”.

L’accoglienza è a colpi di ovazioni e cori “Usa, Usa”, mentre l’amministrazione annuncia una stretta sulla marijuana a scopi ricreativi e una riapertura all’uso delle carceri private. “C’è voluto tempo, ma finalmente avete un presidente”, esordisce il tycoon, prendendosi la sua rivincita su una platea che lo scorso anno lo aveva snobbato e dove il consenso non andava oltre il 15% durante le primarie, quando era visto come un improbabile eroe della causa conservatrice.

Ma Trump sembra aver fatto il miracolo di cementare l’establishment del partito e il movimento conservatore, come suggellato dalla idilliaca intervista comune del capo dello staff della Casa Bianca Reince Preibus e dal chief strategist Steven Bannon durante la convention Cpac.

Trump si lancia in un discorso dai toni ancora elettorali per scaldare un’audience ben disposta a vederlo come artefice di politiche conservatrici, al di là del suo opportunismo. “Costruiremo il muro col Messico, e lo faremo prima del previsto”, afferma promettendo una accelerazione. “È ora di agire e di prendere azioni forti per proteggere i nostri confini, prosegue. “Ora stiamo buttando fuori i cattivi”, aggiunge riferendosi alla stretta sull’immigrazione e ai raid contro gli irregolari.

“Cancelleremo e rimpiazzeremo l’Obamcare”, incalza. “Avremo il più grande esercito della storia americana”, garantisce, dopo aver rilanciato la corsa agli armamenti nucleari che preoccupa Mosca. E nei prossimi giorni arriveranno azioni contro il terrorismo islamico radicale, annuncia, evocando il piano anti l’Isis che aveva chiesto ai suoi generali entro fine febbraio.

Ma la parte iniziale del suo discorso è un altro pesante attacco ai media. Non a tutti, ma a quelli che hanno editori e giornalisti “disonesti” (come la Cnn, chiamata il ‘Clinton news network”) e che alimentano le fake news con l’uso di fonti anonime cui ha chiesto di mettere fine.

E’ proprio da fonti anonime che arrivano le fughe di notizie per lui più imbarazzanti, come i contatti tra il suo entourage e l’intelligence russa durante la campagna elettorale. La Casa Bianca ha chiesto all’Fbi di smentire pubblicamente queste indiscrezioni, dopo che la stessa Agenzia le avrebbe definite “non accurate” con esponenti dell’amministrazione. Ma il Federal bureau of investigation si sarebbe rifiutato di farlo.

Una vicenda che ha sollevato le proteste dei democratici, secondo cui la Casa Bianca avrebbe eluso le restrizioni sui contatti con l’Fbi sulle inchieste pendenti. Ma la Casa Bianca, tramite il suo portavoce Sean Spicer, ha rincarato la dose contro i media, in particolare contro la Cnn, e ha difeso la volontà di veder riportate le cose correttamente.

E puntuale via Twitter è arrivato anche l’attacco di Trump: “L’Fbi è totalmente incapace di fermare gli autori delle fughe di notizie riguardanti la sicurezza nazionale che hanno permeato a lungo il nostro governo. Non riescono a trovarli neppure all’interno della stessa Fbi. Ai media sono date informazioni classificate che potrebbero avere un effetto devastante sugli Usa. Trovarli ora”.

Intanto Trump continua a smantellare l’eredità Obama: dopo la revoca della direttiva che concedeva ai transgender di usare i bagni delle scuole a loro scelta, l’attorney general Jeff Sessions ha ritirato l’ordine della precedente amministrazione di ridurre gradualmente il numero di contratti con gli operatori privati di carceri, emerse come più pericolose e inumane da un controllo indipendente. Lo stesso Session si sta preparando a rivedere l’attuazione delle leggi federali sulle legalizzazione della marijuana, consentendola solo per usi medici.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)