Terremoto: dopo sei mesi, ancora migliaia di sfollati

Amatrice: il giorno dopo il terremoto
Amatrice: il giorno dopo il terremoto.
Amatrice vista da Musicchio sei mesi dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia , 24 febbraio 2017.
ANSA/ GRILLOTTI

ROMA. – Continua ad essere pesante il bilancio del terremoto “infinito” a sei mesi dalla prima violenta scossa di magnitudo 6. Lo attestano i numeri, con 333 vittime (comprese quelle di Rigopiano), interi paesi distrutti, diverse migliaia di persone ancora fuori casa, oltre 23 miliardi di euro di danni stimati e le immancabili polemiche sui ritardi della ricostruzione.

“Non ho detto che non si è fatto nulla ma che bisogna accelerare”, ha tenuto a precisare il commissario Vasco Errani, che ha accompagnato il premier Paolo Gentiloni nelle regioni colpite.

11.700 PERSONE ASSISTITE – Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Norcia, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita, Preci: è lungo l’elenco dei comuni colpiti in mezzo all’Appennino. E ad oggi sono oltre 11.700 le persone ospitate in strutture messe a disposizione dai Comuni (oltre 2.600) o alberghiere (poco più di 8.900). Decine di migliaia hanno trovato autonomamente una sistemazione. In 850 soggiornano nelle aree container che hanno, in realtà, una capienza di 1.296 posti. Le ultime quattro aree, a Norcia, che saranno consegnate a breve, potranno ospitare ulteriori 230 persone.

116MILA SOPRALLUOGHI, NON AGIBILI 54% CASE – Dal 24 agosto ad oggi, complessivamente sono stati realizzati 116.299 sopralluoghi su edifici pubblici e privati. Sono 2.203 gli edifici scolastici verificati (66% agibili, 6% inagibili, i restanti caratterizzati da esiti di parziale o temporanea inagibilità) e 1.793 gli altri edifici pubblici (45% agibili, 21% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità) che hanno avuto un esito di agibilità. Su 44.908 edifici privati, il 46% è risultato agibile. In più di 14 edifici le squadre non hanno avuto la possibilità di entrare.

1.500 CASETTE ORDINATE, 18 CONSEGNATE – Sono 1.500 le casette (Soluzioni abitative d’emergenza) ordinate per dare una sistemazione a medio periodo a chi ha avuto la casa distrutta o in zona rossa. Le prime 18 sono state realizzate nelle frazione di San Pellegrino di Norcia. Ad Amatrice sono in corso i lavori per ultimare le opere di urbanizzazione intorno alle 25 casette installate e già assegnate.

ERRANI, NON ABBIAMO PERSO SEI MESI. MA SINDACI CRITICI – Errani, dopo aver smentito il virgolettato a lui attribuito su alcuni media, “la ricostruzione non esiste proprio”, ha tenuto a sottolineare che “non abbiamo assolutamente perso sei mesi. È chiaro che se ti trovi di fronte alla più grande emergenza del Paese degli ultimi 100 anni, in più arriva una neve storica, in più hai almeno cinque terremoti, sei di fronte a una situazione complessa e difficile, ma la stiamo affrontando”.

Critiche arrivano dal territorio colpito. Paolo Trancassini, sindaco di Leonessa (Rieti), chiede le dimissioni del commissario “e vengano assegnati poteri speciali ai sindaci che hanno dimostrato che una politica per il territorio ancora esiste”. Anche per il sindaco di Visso (Ancona), Giuliano Pazzaglini, “l’impostazione data alla ricostruzione non funziona”. Ed il primo cittadino di Ussita (Macerata) lamenta che “finora qui nelle Marche è rimasto tutto troppo fermo”. Per il sindaco di Pieve Torina (Mc), “bisogna fare in fretta. Ci sono paesi che rischiano di scomparire”.