Diffidate di chi strilla

Ragazzi, voi lo capite da soli che, se io pubblicassi status tipo “Vaffanculo Trump!” o “Dannato fascista!” o ancora “Maledetti bastardi di CNN!”, farei cofanate di like?

Non c’è neanche bisogno che ve lo spieghi, no?

O forse sì. Forse vale la pena arrivare fino in fondo.

In un mondo sempre più polarizzato ed esausto, in comunicazione come in politica, è molto più facile costruirsi un vasto consenso attraverso grida e posizioni estreme che non articolando una discussione posata.

E l’aspetto ancor più grave è che coloro che lo fanno, ricevendo appunto molte conferme (talvolta anche insulti), si convincono sempre più di essere nel giusto assoluto e rincarano dosi e toni.

E invece no. E invece io voglio ragionare pacatamente e voglio farlo assieme a voi. Con quiete mista a intelligenza, senza comporre nessuna folla inferocita, ma circondandomi di cervelli vivi e vegeti. Menti riflessive, pensanti.
Diffidate di chi strilla.

In comunicazione, come in politica, come nella vita.

Luca Marfé

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