Terrorismo: per l’Italia rischio sempre più concreto

Agente armato
Con l'avvicinarsi dell'estate, migliaia di eventi affollati (spettacoli, concerti, cerimonie) da controllare.

ROMA. – Arriva dai ‘radicalizzati in casa’ il principale pericolo per l’Italia, che si fa “sempre più concreto”. Ma su tutta l’Europa incombe la minaccia di “ulteriori, cruente campagne terroristiche in corrispondenza con gli arretramenti militari del Califfato”. E non si esclude la possibilità di attacchi con armamento chimico-batteriologico-radiologico-nucleare.

Il quadro dei rischi è tracciato nella relazione annuale dell’intelligence al Parlamento, presentata a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e dal direttore del Dis, Alessandro Pansa. Presenti i ministri di Interno, Esteri e Difesa, i vertici dei servizi ed i membri del Copasir.

“Gli italiani – ha detto Gentiloni – possono essere certi, non della mancanza di minacce perché sarebbe un’illusione, ma della qualità molto alta di chi lavora per contrastarle”.

RADICALIZZATI IN CASA POSSONO COLPIRE – Tra i pericoli segnalati dalla relazione, il principale è rappresentato dai ‘radicalizzati in casa’, cioè persone che si sono auto-indottrinate, magari on line, e vogliono raggiungere i territori del Califfato, Ma, viste le crescenti difficoltà ad arrivare in quelle zone, potrebbero decidere di non partire e colpire in Italia. Lo stesso Pansa ha messo in guardia dalla “possibile attivazione di lone wolves e self-starters, ovvero da elementi auto-radicalizzati”.

SU ITALIA PRESSANTE CAMPAGNA INTIMIDATORIA JIHADISTI – La relazione sottolinea quindi la “pressante campagna intimidatoria” jihadista nei confronti dell’Italia, con immagini che ritraggono monumenti e lo stesso Papa: il tema dominante si è confermato quello dell’attesa della “conquista di Roma”. Gli 007 segnalano tuttavia i “successi ‘intangibili'” del dispositivo nazionale di prevenzione, dimostrati dal pacifico svolgimento di eventi di vasta portata internazionale e valenza simbolica con l’Expo ed il Giubileo.

ONDATA INCESSANTE MIGRANTI – Altro elemento di criticità è l'”incessante ondata migratoria” che sta investendo la penisola: 181mila arrivi lo scorso anno, 153mila nel 2015 e 170mila nel 2014. Il fenomeno è ormai strutturale e l’ingente afflusso di migranti in un lasso di tempo breve può “‘stressare’ le comunità straniere presenti nel nostro Paese” determinando “il rischio di possibili derive criminogene ed islamico-radicali quale frutto del risentimento per le aspettative tradite e del disappunto per le condizioni di disagio nei contesti ospiti”.

TERRORISTI TRA MIGRANTI? ATTENZIONE ALTA – E ci sono, avvertono gli 007, “ripetute segnalazioni di minaccia sul possibile transito di estremisti in area Ue attraverso la rotta libica”. Ma “non sono emerse univoche indicazioni sull’esistenza di una strategia – riferibile a Daesh o ad altre organizzazioni terroristiche – intesa all’invio sistematico di propri operativi in Europa attraverso il canale dell’immigrazione clandestina via mare. Si tratta comunque di un’ipotesi alla costante attenzione informativa”.

OCCHIO AD ANARCHICI E ANTAGONISTI – Sul fronte dell’eversione interna, il pericolo numero 1 sono gli anarchici, che nel 2016 hanno mostrato un “rinnovato slancio offensivo”. Non si possono pertanto escludere nuove azioni. Ma c’è attenzione anche agli antagonisti che potrebbero soffiare sul fuoco della conflittualità sociale innescata dalla perdurante crisi economica. Vigilati speciali i prossimi appuntamenti del G7 ospitati dall’Italia.

CYBER MINACCIA PERVASIVA – Un capitolo a parte della relazione è dedicato alla cyber-sicurezza. Il monitoraggio dell’intelligence ha evidenziato un “costante trend di crescita in termini di sofisticazione, pervasività e persistenza a fronte di un livello non sempre adeguato di consapevolezza in merito ai rischi e di potenziamento dei presidi di sicurezza”.

I servizi sottolineano la “persistente vulnerabilità di piattaforme web istituzionali e private, erogatrici in qualche caso di servizi essenziali e/o strategici, che incidono sulla sicurezza nazionale. Attori statali ostili ma anche organizzazioni criminali, gruppi terroristi o antagonisti, fanatici di varia natura o anche singoli individui, beneficiano sovente nel cyberspace di un gap securitario che deve essere, in larga misura, rapidamente colmato”.

(di Massimo Nesticò/ANSA)