Incidenti stradali: studio, più sinistri per donne a volante

(ANSA) – ROMA, 1 MAR – La frequenza dei sinistri per le guidatrici italiane supera ormai costantemente quella dei guidatori uomini. Lo rileva il sito www.viapo20.it, magazine sul mondo delle assicurazioni, al suo esordio sul web. Secondo lo studio, che si basa sui dati Ania più recenti, i guidatori maschi di autovetture sono 14.102.303, cioè una percentuale del 57% sul totale. Hanno causato 797.056 incidenti stradali, con una frequenza sinistri del 5,65%. Le donne sono 9.131.531, hanno provocato 539.136 incidenti con una frequenza sinistri che ormai ha superato quella degli uomini: 5,90%. Il web magazine www.viapo20.it sottolinea che dal punto di vista numerico la differenza è dello 0,25, mentre la differenza reale è del 4,5%. Si tratta di una inversione di tendenza. In passato l’incidenza degli incidenti stradali con le donne al volante era più bassa di quella degli uomini, tanto che per loro alcune assicurazioni praticavano tariffe Rca più basse. Il dossier ricorda come oltre 25 anni fa sul periodico dell’Aci, “L’Automobile”, si invitava le assicurazioni a fare una politica tariffaria che privilegiasse le donne, responsabili di un numero di incidenti inferiore a quello degli uomini al volante. “L’argomento – ricorda il sito ‘viapo20’ – ebbe una vastissima eco e provocò un dibattito acceso su tutti i media italiani, fra quanti sostenevano che le donne avevano una frequenza sinistri più bassa solamente perché guidavano meno, e quanti affermavano che erano invece più prudenti e più capaci degli uomini. Fatto sta che in Italia e in altri Paesi europei fu messa in cantiere una tariffa assicurativa Rca più bassa per le automobiliste”. Da allora molte cose sono cambiate e gli incidenti stradali sono positivamente diminuiti ma si è verificata un’inversione di tendenza, tanto che dal 21 dicembre 2012 l’Unione Europea ha stabilito che il sesso non può essere un fattore da prendere in considerazione per stabilire la tariffa di assicurazione Rca auto. “Tuttavia nessuno riteneva che le donne avrebbero nel giro di qualche anno superato gli uomini nell’incidentalità stradale”, conclude lo studio di www.viapo20.com.(ANSA).