Eurodeputati: “Pagare le pensioni agli spagnoli che hanno lavorato in Venezuela”

BRUSELLES – Il riferimento è ai cittadini spagnoli che dopo una vita di lavoro e avendo maturato la pensione venezuelana sono tornati al loro paese. Ma è una realtà che coinvolge tutti i pensionati venezuelani che vivono all’estero e, quindi, anche gli italo-italiani che dopo tanti anni in questo paese sudamericano, sono tornati in Patria. A loro spetta di diritto la pensione ma da tanti, troppi mesi, non la ricevono. E allora, facendosi eco della protesta e dell’accorato appello lanciato dai pensionati spagnoli e non solo da questi, gli Eurodeputati socialisti hanno inviato una lettera all’Ambasciata Venezuelana presso l’Unione Europea, chiedendo sia rispettato il diritto alla pensione dei lavoratori spagnoli tornati in Patria.
“Questa situazione ha la sua origine nel mancato rispetto del convegno internazionale firmato tra la Spagna e il Venezuela” è scritto nella lettera inviata a Claudia Salerno, Ambasciatrice del Venezuela presso l’Ue.
I socialisti europei segnalano che il trattato tra i due paesi (Spagna e Venezuela) è un normale convegno orientato a garantire il diritto a chi risiere all’estero di ricevere la pensione maturata negli anni. Stando agli eurodeputati, i pensionati spagnoli (e anche quelli italiani tornati in Patria quindi) non avrebbero più ricevuto la loro pensione dal 2016. In Spagna sarebbero oltre 9mila i pensionati che oggi sopravvivono grazie alla solidarietà di parenti e amici pur avendo maturato il diritto alla pensione.
“Si tratta – scrivono gli eurodeputati socialisti – di una situazione anomala che è necessario risolvere al più presto per garantire ai pensionati tornati dal Venezuela una vita degna e assicurare le cordiali relazioni bilaterali tra l’Unione Europea e il Venezuela”.

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