Crescono gli occupati, segnali di ripresa per i giovani

ROMA. – Gli occupati crescono sia su base mensile che annua ma aumentano anche i disoccupati mentre diminuiscono in modo consistente gli inattivi: a gennaio – secondo i dati diffusi dall’Istat – ci sono segnali positivi sul fronte dell’occupazione con il tasso complessivo in crescita dello 0,1% su base mensile al 57,5%, il livello più alto dopo maggio 2009.

Diminuisce anche il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni al 37,9% mentre quello complessivo si stabilizza sull’11,9%. Il dato è comunque in crescita su base tendenziale (era all’11,6% a gennaio 2016) e il quarto più alto nell’Ue a 28.

I dati sono giudicati positivamente dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti che sottolinea come ci siano 30.000 occupati in più rispetto a dicembre, 236.000 in più rispetto a gennaio 2016 e 711.000 in più rispetto a febbraio 2014 quando entrò in carica il Governo Renzi.

Intanto è stato approvato dalla commissione Lavoro della Camera il ddl sul lavoro autonomo che dovrebbe arrivare in Aula a Montecitorio lunedì 6 marzo. La crescita della disoccupazione (3.097.000 senza lavoro, 126.000 in più rispetto a gennaio 2016) si lega alla crescita della partecipazione nel mercato del lavoro.

Gli inattivi sono diminuiti nel complesso di 461.000 unità con cali in tutte le fasce di età. L’occupazione è cresciuta prevalntemente nella fascia più anziana (50 anni e più) con 367.000 lavoratori in più su gennaio 2016 soprattutto grazie alla stretta sulle regole per il pensionamento (che ha bloccato l’uscita per molti) e all’effetto demografico (la fascia dei baby boomers è ricaduta nell’area degli over 50).

E se le fasce intermedie hanno registrato un calo di occupati quella dei giovanissimi (15-24 anni) ha segnato una crescita di 27.000 occupati su base tendenziale. La crescita tendenziale dell’occupazione è stata prevalentemente maschile (186.000 unità in più a fronte di appena 50.000 unità in più per le donne). I

l tasso di disoccupazione è rimasto stabile su dicembre per uomini e donne mentre sull’anno precedente è rimasto fermo per gli uomini (al 10,9%) ed aumentato di 0,8 punti per le donne (al 13,3%). Su base annua il lavoro dipendente è aumentato di 193.000 mentre quello indipendente è cresciuto di 43.000 unità.

La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan chiede al Governo di non farsi “facili illusioni” dato che a fronte di un aumento dell’occupazione c’è uno “stallo” del livello dei senza lavoro e sottolinea la necessità di “fare di più”, soprattutto per i giovani.

Lascia un commento