Mattarella: “Un Paese più solidale è un Paese più unito e più forte”

Il Presidente Sergio Mattarella al Teatro del Giglio in occasione dell’incontro “Maria Eletta Martini, la determinazione di una donna nella vita politica: il diritto di famiglia”
Il Presidente Sergio Mattarella al Teatro del Giglio in occasione dell’incontro “Maria Eletta Martini, la determinazione di una donna nella vita politica: il diritto di famiglia”

LUCCA. – “La coscienza del limite è un elemento che rende la democrazia più solida, non più debole”. L’elogio della “prudenza in politica” che se esercitata si trasforma “in sapienza”. L’importanza “dell’etica nell’agire”, il valore dei “comportamento corretti e della rettitudine” contro la corruzione. Sergio Mattarella ricorda Maria Eletta Martini, il suo pensiero e il suo esempio e mai come in questi giorni le sue parole si legano all’attualità politica e vanno dritte e forti all’attenzione di un’opinione pubblica sconcertata dalle ultime inchieste.

Il presidente della Repubblica, a Lucca, ha dedicato una lunga analisi al pensiero della parlamentare democristiana e fondatrice, nel 1984, del Centro nazionale di studi e documentazione sul volontariato. Mattarella si è richiamato più volte ai valori dell’esponente lucchese in politica e nella società. “Una donna forte che, tuttavia, tesseva l’elogio della prudenza in politica. Tra le virtù morali – ha scritto – è proprio la prudenza la più preziosa”, ha detto il presidente della Repubblica.

“La prudenza – sono sue parole – non è grettezza di spirito, calcolo subdolo o interessato. E’ collegarsi alla dimensione comunitaria. La prudenza insegna a valutare, decidere, scegliere il proprio ruolo di fronte ai problemi sociali, che solo collegialmente possono essere risolti nella loro complessità. La prudenza, spiegava, è prossima alla giustizia e bisogna intenderla sempre di più nella sua dimensione sociale. Una prudenza trasformata in sapienza”.

Quando Maria Eletta Martini “si è trovata a contrastare la corruzione – ha osservato Mattarella -, non ha mai esitato un attimo: lo ha fatto con la forza che derivava dalla propria coscienza, ma anche in nome della democrazia, che va difesa con i comportamenti oltre che con le leggi”.

“‘Non c’è politica vera senza etica’ ripeteva – ha ricordato ancora il presidente -. E per etica intendeva la rettitudine dell’agire, nelle grandi scelte come nel vivere quotidiano”.

Mattarella ha poi elogiato la sua capacità di ricomporre le contrapposizioni ricordando come solo un anno dopo il referendum sul divorzio “che aveva fortemente diviso il Paese tra i sostenitori del No e quelli del Sì”, il Parlamento riuscì a intervenire proprio sul diritto di famiglia con “un quadro avanzato, armonico e ampiamente unitario”.

“E Maria Eletta Martini – ha sottolineato il presidente – si trovò alla guida di questo processo, in cui si fu capaci di mettere da parte contrapposizione ideologiche e puntare, invece, sui valori della persona, la coerenza del diritto, la sintesi migliore tra i diversi punti di vista”.

Dopo l’intervento al teatro del Giglio, il presidente ha visitato il duomo e la tomba di Ilaria del Carretto, a cui è seguito un incontro privato al Cred, il Centro risorse educative e didattiche dove è stata scoperta una targa in ricordo di Maria Eletta Martini.

La giornata lucchese del presidente s’è conclusa nella chiesa San Francesco con un incontro con il volontariato che – ha sottolineato Mattarella – “è anche scuola di cittadinanza e di democrazia. E’ una modalità, costruttiva, che contribuisce a far maturare la coscienza civile e a far crescere la capacità di autonomia e di auto-organizzazione della società”.

(dell’inviata Daniela Grondona/ANSA)