Il Papa riceverà i Capi di Stato e Governo dell’Unione Europea il 24 marzo

ANSA/OSSERVATORE ROMANO PRESS OFFICE
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CITTA’ DEL VATICANO. – Papa Francesco riceverà i Capi di Stato e di Governo del’Unione europea il 24 marzo, alla vigilia del vertice che si terrà il giorno dopo, 25 marzo, a Roma, per il sessantesimo anniversario del “Trattato di Roma”. Una udienza che conferma l’attenzione di Papa Francesco per l’Europa e la necessità di trovare insieme vie per le questioni che attanagliano il vecchio continente, primo tra tutti l’accoglienza ai migranti.

Ma c’è anche il problema dell’occupazione dei giovani, che interessa diversi Paesi europei, tra i quali la stessa Italia, e la tutela di quella fetta di popolazione sempre più maggioritaria in Europa e sempre più fragile, gli anziani. Come anche c’è tutta la questione dei temi etici.

Di recente, in occasione dell’incontro bilaterale tra governo italiano e Santa Sede nella ricorrenza dei Patti Lateranensi, il Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, aveva sottolineato la necessità “di rilanciare e ripensare il progetto europeo”.

“Ci sono tante tensioni, tante difficoltà – aveva detto in quella occasione facendo proprio riferimento all’imminente appuntamento del sessantesimo anniversario del Trattato di Roma – ma possono diventare un momento opportuno per reimpostare su basi nuove anche il rapporto sulla politica”.

Sulla necessità di abbattere i muri nel vecchio continente il Papa si è espresso molte volte. Anche nella sua storica visita a Lesbo, la ‘Lampedusa greca’, ad aprile dello scorso anno. “L’Europa è la patria dei diritti umani, e chiunque metta piede in terra europea dovrebbe poterlo sperimentare”, aveva detto subito dopo aver visitato il campo profughi di Moria.

Il pontefice ha già avuto in passato un paio di incontri con i politici europei ai più alti livelli, dalla visita al Parlamento di Strasburgo, nel novembre del 2014, all’incontro che si tenne invece in Vaticano, a maggio dello scorso anno, quando fu insignito del premio Carlo Magno.

Intanto il Papa è tornato a parlare della necessità di praticare con gli altri non solo la carità ma anche la giustizia. Partendo dalla questione del digiuno quaresimale, per alcuni “una tangente alla vanità”, il Papa ha sottolineato che innanzitutto occorre guardare ai problemi degli altri: “Ma dimmi, tu paghi il giusto alle tue domestiche? Ai tuoi dipendenti li paghi in nero? O come vuole la legge perché possano dare da mangiare ai loro figli?”, ha chiesto il Papa nell’omelia della messa a Santa Marta.