A Roma nascono 75 orti popolari su terreni vaticani

ROMA. – Alcune decine di famiglie romane coltivano il loro orto in terreni che da decenni erano stati abbandonati. L’iniziativa degli “orti popolari”, nella zona periferica di Tor Tre Teste ha visto in questi giorni l’assegnazione degli ultimi lotti. Si tratta di terreni vaticani, appartenenti al Capitolo di Santa Maria Maggiore, e di una occupazione abusiva che ora avrebbe il tacito consenso di Papa Francesco.

Tra i promotori dell’iniziativa Omero Lauri, protagonista di tante battaglie per la casa, in alcuni casi anche con occupazioni abusive, a Roma. Nel 2014 l’attivista aveva anche occupato simbolicamente la basilica vaticana di Santa Maria Maggiore insieme ad una cinquantina di famiglie senza casa.

Parlando dell’iniziativa degli orti cittadini dice: “C’è stata l’ultima assegnazione, ora ci sono 75 ortolani, che sono anziani, famiglie, cittadini” che hanno cominciato a coltivare quella che “è stata terra di nessuno. Anche il casale è stato lasciato in rovina. Abbiamo pensato ad un progetto sociale per far sì che quelle terre non restassero in stato di abbandono, per dare una possibilità ai cittadini”.

Lauri riferisce di aver incontrato Papa Francesco e di avergli parlato di questi terreni abbandonati che potevano essere messi a disposizione di famiglie che non hanno terra. E sempre secondo gli attivisti il pontefice avrebbe incaricato il suo Elemosiniere, mons. Konrad Krajewski che ora cercherebbe di regolarizzare queste posizioni con una sorta di contratti di affitto.

Gli occupanti aggiornano costantemente l’Elemosiniere del Papa sui raccolti e sullo stato delle terre. Gli orti hanno anche delle regole: non si possono usare pesticidi, è consentito piantare al massimo quattro alberi per ciascun lotto e le spese, come quelle di irrigazione, debbono essere divise.

Lascia un commento