Il governo al lavoro sulla manovrina. Si punta sulla crescita

Gentiloni e Padoan. (Foto Roberto Monaldo / LaPresse14-12-2016)
Gentiloni e Padoan. (Foto Roberto Monaldo / LaPresse14-12-2016)

ROMA. – L’ok arrivato oggi dalla Commissione Ue all’allargamento dello split payment sull’Iva mette al riparo circa un terzo delle coperture della ‘manovrina’ di primavera. Potrebbe infatti fruttare alle casse dell’erario circa 1 miliardo. Ma per venire incontro alle richieste di Bruxelles ne mancano poco più di altri 2 (3,4 miliardi circa è l’aggiustamento richiesto). Dunque in Governo studia altre possibili voci d’entrata nel fiorire di ipotesi.

E rispuntano fuori anche vecchie proposte mai attuate. In particolare la Google tax e la tassa sulle transazioni finanziarie (con un’aliquota pero’ inferiore alla Tobin tax e pari allo 0,05%) che però hanno entrambe una controindicazione: rischiano di far ‘scappare’ aziende e investimenti verso paesi con fiscalità più leggera.

Non una buona idea proprio mentre l’Italia offre un ‘forfettone’ fiscale ai ricchi stranieri che vogliano portare qui la loro residenza.

Intanto dall’Ue si ‘tranquillizza’ sui tempi: nelle richieste all’Italia “non ci sono” accelerazioni e “non è il caso di allarmarsi ulteriormente”, afferma il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici. Riguardo ai tempi dell’intervento la ‘manovrina’ dovrebbe quindi vedere la luce dopo la presentazione a metà aprile del Def, il documento di economia e finanza.

La trattativa con la Commissione Ue a quel punto si concentrerebbe proprio sulle linee di sviluppo indicate dal documento lasciando un po’ di tempo al Governo che punterebbe a tradurre il tutto in decreto prima dell’estate. Probabilmente a maggio.

Tornando ai singoli interventi appare quindi ormai scontata la proroga e l’estendere del meccanismo dello split payment dell’Iva, che obbliga la pubblica amministrazione a trattenere e versare direttamente all’erario l’Iva sulle fatture emesse dai propri fornitori.

Secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, i tecnici europei stanno valutando assieme agli italiani gli ultimi dettagli (tra cui i tempi di rimborso alle imprese), ma la situazione sembra avviata a soluzione positiva. La raccomandazione della Commissione dovrà poi essere approvata dal Consiglio.

E sempre sull’Iva Roma starebbe studiando ulteriori meccanismi di recupero dell’evasione monstre. Interventi a questo punto ‘necessari’ anche perchè da Bruxelles ricordano che lo scostamento dei conti italiani dagli obiettivi, senza correzione adeguata, mette a rischio anche la flessibilità concessa dal 2015, perché la violazione della regola del debito risale a quell’anno.

Il che tradotto vuol dire che se l’Italia non farà la manovra, o se non sarà di 3,4 miliardi, con coperture soddisfacenti, la Commissione potrà aprire la procedura per debito eccessivo. Ma dovendo correggere i conti il Governo sta pensando anche di ‘spingere’ su investimenti e industria per “imbrigliare” le norme sulla crescita.

Non ci dovrebbe però ancora essere nessun intervento sul cuneo fiscale (rivedendo il meccanismo degli 80 euro) considerato più ‘consono’ alla prossima manovra di bilancio. Intanto una buona notizia arriva per Comuni e province: è stato infatti firmato il decreto del Ragioniere Generale dello Stato che attribuisce a Comuni, Province e Città Metropolitane spazi finanziari per l’anno 2017 per complessivi 700 milioni di euro.

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