L’economia americana migliora e la Fed alza i tassi

Janet Yellen (EPA/TANNEN MAURY)
Janet YellenEPA/TANNEN MAURY

NEW YORK. – L’economia americana migliora. E la Fed alza i tassi di interesse di un quarto di punto a 0,75-1%, segnalando di voler continuare ad aumentarli almeno altre due volte nel corso di quest’anno. Una decisione non unanime, il presidente della Fed di Minneapolis ha votato contro, presa al netto delle politiche di bilancio di Donald Trump. Wall Street accoglie bene l’annuncio ampiamente atteso, con i listini americani che accelerano.

Per la Fed di tratta del terzo aumento dal 2006, il terzo dalla crisi finanziaria e il terzo dell’era Janet Yellen. E riflette i ”progressi dell’economia” spiega il presidente della Fed, inviando un ”messaggio semplice” agli americani: ”l’economia sta facendo bene”. Poi precisa: è importante capire che ”ci stiamo avvicinando a centrare il nostro duplice mandato”, ovvero la massima occupazione e un’inflazione al 2%.

Nonostante la stretta la ”politica monetaria resta accomodante” precisa Yellen, assicurando che gli aumenti dei tassi saranno ”graduali”. La Fed prevede tre strette quest’anno, inclusa quella odierna, e tre nel 2018 con i tassi vicino al 3% entro la fine del 2019.

Si tratta per la banca centrale americana di una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni, durante i quali e’ stata criticata per aver agito troppo lentamente, con un rialzo nel 2015 e uno nel 2016. ”La politica monetaria non è scritta nella pietra, dipende dai dati” afferma Yellen, valutando ”appropriato” l’aumento deciso e precisando che la Fed non e’ avviata, come nei cicli precedenti, ad alzare i tassi in ogni riunione.

”Attendere troppo potrebbe richiederci di aumentare poi i tassi velocemente, con rischi per i mercati finanziari e per l’economia che potrebbe scivolare in recessione” ribadisce Yellen. L’aumento dei tassi è stato deciso senza considerare la politica di bilancio dell’amministrazione Trump. C’è ancora ”incertezza” al riguardo, ”aspettiamo”.

Yellen smorza anche la possibile polemica su una ‘guerra’ fra la Fed e la Casa Bianca, i cui stimoli attesi all’economia potrebbero scontrarsi con la politica più restrittiva della banca centrale. ”Una crescita più forte in un contesto di stabilità dei prezzi è benvenuta. Se saranno attuate politiche per accelerare la crescita, aumentare la produttività e il potenziale di crescita, si tratterebbe di sviluppi positivi ai quali vorremmo assistere” precisa Yellen, ammettendo di aver avuto un ”breve” incontro con il presidente americano.

Un’altra indicazione del cambio di rotta della Fed è l’avvio della discussione su come ridurre il bilancio della banca centrale, schizzato a 4.500 miliardi di dollari con gli interventi durante la crisi. ”Nessuna decisione è stata presa, continueremo a discutere”, per delineare un processo ”graduale e prevedibile”.

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