Padoan: “Da lotta all’evasione le risorse per il calo delle tasse”

Pier Carlo Padoan durante l'Eurogroup Finance Ministers meeting in Brussels, 26 gennaio 2017. EPA/OLIVIER HOSLET
Pier Carlo Padoan durante l’Eurogroup Finance Ministers meeting in Brussels, 26 gennaio 2017. EPA/OLIVIER HOSLET

ROMA. – E’ la lotta all’evasione fiscale la via maestra per il recupero di risorse utili al taglio delle tasse. Soprattutto il contrasto all’evasione Iva, che in Italia raggiunge livelli che quasi non hanno uguali in Europa, è la strada per ristabilire l’equità, per mettere tutti i cittadini e tutte le imprese sullo stesso piano e per spingere quindi sviluppo. Di fronte ai risultati del lavoro della Guardia di Finanza, lo scorso anno addirittura “superiori alle aspettative”, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, torna ad insistere su una delle priorità assolute del governo: la lotta all’evasione fiscale come strumento di “perequazione sociale” e di crescita economica.

“La legalità è una pre-condizione cruciale per lo sviluppo sostenibile ed inclusivo – ha spiegato – Rafforzare l’azione di contrasto dell’evasione, della corruzione e della criminalità rafforza il sostegno all’attività di tantissime imprese che rispettano le regole”.

Il binario deve essere doppio: nazionale ed internazionale, con la lotta a tutto campo ai reati fiscali e finanziari. Sul recupero del sommerso il governo punta del resto anche per raccogliere risorse per la manovra correttiva. Le prime indicazioni arriveranno entro il 10 aprile nel Def. Poi a fine mese, o forse qualche giorno più tardi considerando la coincidenza con le primarie del Pd, la manovra individuerà le misure.

Uno dei cardini sarà lo split payment per i fornitori della pubblica amministrazione, che ha già permesso di recuperare 2,1 miliardi e potrebbe consentire, se prolungato, di ottenerne probabilmente un altro. Ma anche il recupero dell’Iva, continuando sulla scia del lavoro già avviato, potrebbe portare nelle casse dello Stato altri 500 milioni circa di gettito permanente. Una cifra simile potrebbe arrivare dalla combinazione di giochi e tabacchi, mentre poco meno di un miliardo varrebbe la nuova ondata di spending sui ministeri.

Il quadro sarà più chiaro una volta definito il Def, che potrebbe contenere qualche sorpresa positiva sul fronte della crescita economica. Padoan ha parlato di “chiari segnali positivi” e di “un’espansione del Pil” che, dopo il +0,9% del 2016, dovrebbe proseguire quest’anno e il prossimo. Le stime dello scorso autunno fissano l’asticella 2017 all’1%, ma non è escluso che la cifra possa essere rivista leggermente al rialzo, magari all’1,1%.

Anche se non si tratta di entrate strutturali, a proseguire a gonfie vele è intanto l’operazione rottamazione. Secondo Equitalia, le domande inoltrate alla società sono salite a 440.000. Un flusso che non si arresta, tanto da spingere il governo ad emanare un decreto ad hoc per la proroga al 21 aprile della scadenza per la presentazione delle richieste.

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