Parla Hostess sopravvissuta a Bruxelles

(ANSA) – NEW DELHI, 18 MAR – “Uno shock, un trauma”. Con queste parole Nidhi Chaphekar, assistente di volo indiana, ha ricordato la strage avvenuta un anno fa all’aeroporto di Bruxelles, in cui rimase gravemente ferita. Negli attentati terroristi – allo scalo di Zaventem e alla stazione metro Maelbeek – persero la vita complessivamente 32 persone. Ma aldilà del ricordo sconvolgente, la donna, 40 anni e madre di due figli, ha rivelato che il suo desiderio è tornare a volare, adesso che è riuscita a recuperare fino al 70% delle sue capacità fisiche. E la prossima settimana ha promesso che tornerà a Bruxelles per partecipare alla commemorazione degli attentati dove incontrerà i medici e tutto il personale che si prese cura di lei. A testimoniare la drammaticità degli eventi la foto icona che la ritrae subito dopo gli attacchi del 22 marzo 2016: la donna è seduta su una sedia con un’espressione affranta e stordita, ferita, con indosso la brillante uniforme color giallo della linea aerea Jet Airways insanguinata.