Prove di dialogo tra Berlusconi e Salvini. FI plaude alla federazione

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA. – L’idea di una federazione lanciata da Matteo Salvini potrebbe essere il punto di caduta per rimettere insieme i ‘pezzi’ del centrodestra. Certo il percorso non è facile, soprattutto in considerazione delle distanze che ancora ci sono tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. A dividere è soprattutto il tema dell’Europa, legato alla collocazione dei diversi partiti.

La dimostrazione plastica delle distanze che ci sono tra il cosiddetto ‘polo sovranista’ e gli azzurri si avrà già questo sabato quando Forza Italia prenderà parte ai diversi appuntamenti del partito Popolare europeo in occasione della cerimonia per i trattati di Roma, mentre il duo Salvini-Meloni sarà in piazza a manifestare.

E’ pur vero però che l’orizzonte del 2018 consente al centrodestra di poter discutere di progetti e prospettive. Non è escluso poi che i tre leader possano tornare a vedersi a breve per dar un segnale della ritrovata vicinanza. Certo a ‘pesare’ nelle eventuali scelte future sarà la legge elettorale, soprattutto nel caso in cui si andasse con un modello che prevede il premio alla coalizione e non alla lista. In quel caso ancora di più i tre dovranno trovare una soluzione per correre insieme ed essere competitivi.

Ecco perchè l’idea di una federazione potrebbe essere il giusto punto di caduta tra chi non vuole perdere la propria identità in un listone unico e quanti invece sono consapevoli che senza un’intesa nel centrodestra il rischio sia quello di essere tagliati fuori da un eventuale corsa per la vittoria.

Per il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta il lavoro da fare per riallacciare i fili del dialogo non è molto: “Si tratta – spiega – di mettersi a lavoro per costruire un programma in dieci punti, che in gran parte è già un programma comune”.

Una ricostruzione che, in linea con quanto dice il segretario della Lega, taglia fuori Angelino Alfano: “Lui, Verdini, e tutti quelli che in questo momento sostengono il governo Renzi-Gentiloni, non potranno far parte di questo progetto”.

Parla di “passo in avanti” anche Giovanni Toti, governatore della Liguria e da sempre schierato in prima linea per salvaguardare l’alleanza con il Carroccio che rilancia l’idea del partito unico: “Mi piacerebbe – osserva – un partito unito, come le grandi democrazia anglosassoni, un partito-coalizione dove tutti si possano inserire con le loro anime”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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