Sci: azzurri in festa. Goggia: “Sogno l’oro olimpico”

Sofia Goggia, Federica Brignone e Marta Bassino dopo la vittoria ad Aspen, Colorado, USA, 19 March 2017. EPA/JOHN G. MABANGLO
Sofia Goggia, Federica Brignone e Marta Bassino dopo la vittoria ad Aspen, Colorado, USA, 19 March 2017. EPA/JOHN G. MABANGLO

MILANO. – Mantenere i piedi per terra. Anzi, gli scarponi sulla neve per usare una metafora alpina. Sofia Goggia, 13 podi, un bronzo iridato e il terzo posto nella classifica generale della Coppa del Mondo, vuole “rimanere se stessa” per continuare ad ottenere risultati così importanti.

“Non mi sento la nuova Compagnoni, i paragoni tra noi non possono essere fatti. Tomba e Compagnoni sono le icone dello sci, in più io ho fatto 13 podi, lei 44. Quindi volete paragonarmi ad una campionessa del genere? Mi sembra un po’ esagerato…”.

È sorridente ma ha lo sguardo stanco la 24enne, arrivata in ritardo alla conferenza Fisi per il bilancio di fine stagione per colpa dell’aereo che l’ha riportata in Italia da Aspen: d’altronde essere un’atleta polivalente comporta bei vantaggi ma allo stesso tempo lo svantaggio di dover gareggiare praticamente ogni weekend e non avere mai pause durante la stagione.

“Ho ancora tanto da migliorare – conferma la Goggia – per raggiungere chi mi ha preceduto. In discesa sono ancora acerba nella sciata. Preferirei vincere la Coppa del Mondo oppure le Olimpiadi? Sogno un oro olimpico da quando ho sei anni e già ho dimostrato di poter vincere sulla pista di Pyeongchang ma anche la Coppa sarebbe un traguardo fantastico”.

Ammette “una sana competizione” con Federica Brignone, “un traino per entrambe”, perché le due alfiere azzurre hanno “obbiettivi in comune ma non obiettivi comuni perché lo sci resta uno sport individuale e non di squadra”.

Goggia, Michela Moioli (bronzo ai Mondiali di snowboard cross) e l’Atalanta: la consacrazione sportiva della città di Bergamo: “Sarà merito dei casoncelli. Non seguo tanto il calcio ma solo felice per le loro gesta. Noi bergamaschi siamo dotati una tempra molto volitiva. Siamo fatti di coccio, siamo volenterosi, abbiamo grinta e quando ci poniamo un obiettivo facciamo di tutto per andarlo a prendere”.

Caratteristiche che portano un soddisfatto presidente Fisi Roda ad alimentare le speranze della Goggia di essere la prima azzurra a vincere la Coppa del Mondo: “Ha le qualità per farlo ma non le ha solo lei. La stessa Brignone ha dimostrato di andare forte in Super G, in gigante e in slalom dove sta diventando fortissima. La loro rivalità? Può fare anche bene perché punzecchiarsi un po’ stimola ad andare più forte”.

Forte come è andato Peter Fill, capace di eguagliare Tomba e Thoeni come unico azzurro a vincere due coppe di disciplina consecutive: “La seconda Coppa di discesa è un’impresa straordinaria per me. È un successo che premia la stagione, la costanza. Per me una Coppa di disciplina vale cinque Mondiali. Alle Olimpiadi invernali del 2018 sarà impossibile andare a medaglia senza un po’ di fortuna”.

Questa straordinaria stagione degli sport invernali non è però ancora finita: sabato la Moioli si gioca le ultime chance di vincere la Coppa del Mondo nello snowboard cross. Potrebbe essere la più classica ciliegina sulla torta.

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