Taxi: il governo tenta la mediazione per scongiurare lo sciopero

ROMA. – Il Governo tenta la mediazione e convoca per il pomeriggio di domani le venti sigle sindacali dei taxi. C’è uno sciopero, indetto per giovedì, da scongiurare. La carta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta nel decreto di riordino del settore. Tra le novità in arrivo un registro per le app che collegano il cliente con l’autista e l’obbligo di rimessa per gli Ncc, ma nell’ambito di confini territoriali da definire insieme alle Regioni.

Una situazione quindi ancora tutta ‘in movimento’ che preoccupa la sindaca di Roma, Virginia Raggi: “Comprendiamo la difficoltà della situazione e le loro ragioni – scrive dal suo profilo Fb rivolgendosi agli autisti – ma la Capitale, in particolar modo in questi giorni in vista della celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma, è sotto i riflettori del mondo e i tassisti sono i primi ‘ambasciatori’ della Capitale. Sono il nostro biglietto da visita e sono sicura che hanno a cuore la vita della nostra amata città”.

Il ministero intanto fa sapere che tutto il pacchetto di riforma è pronto per il confronto. Dialogo che la prossima settimana si aprirà anche al noleggio con conducente e poi agli altri attori coinvolti. E’ quindi alle battute finali il “decreto interministeriale Mit-Mise”, spiega il dicastero guidato da Graziano Delrio.

Provvedimento che contiene misure, come prevede la legge ‘madre’, “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”. E c’è anche “una prima stesura dei principi per attuare la delega di riordino del settore inserita nella legge” sulla Concorrenza che dovrebbe approdare nell’Aula del Senato tra circa due settimane. Tempo in più per aggiustare il tiro.

Le sigle dei taxi aspettano di vedere i testi per prendere una decisione. E intanto lamentano “la scarsa attenzione che il governo ha più volte manifestato nei confronti degli impegni assunti verso la nostra categoria”, scrivono insieme Unica Cgil, Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Fast tpln Confasal e Uti.

Radiotaxi, che non ha aderito allo stop, con Loreno Bittarelli, esprime “soddisfazione” per la convocazione, insistendo per rendere “più stringente e più idonea a contrastare il fenomeno dell’abusivismo” tutta la normativa.

Intanto oggi è stata la volta di Uber al Mit, rappresentato dal viceministro, Riccardo Nencini, che guiderà anche il tavolo con i tassisti di domani. Un registro per le app che collegano il cliente con il servizio auto “è una condizione necessaria, di trasparenza su cui siamo tutti d’accordo”, ma non può che “essere un primo passo”, dice il general manager di Uber, Carlo Tursi, commentando una delle ipotesi in circolazione. L’elenco permetterebbe di certificare le piattaforme, rendendo tutto tracciabile, anche a fini fiscali.

Quanto alla messa a punto di ambiti territoriali, fatto salvo l’obbligo di rimessa che scatterebbe con il riordino, per Uber “non fa la differenza: quello che conta è non fissare un tetto alle autorizzazioni”. E qui sembrerebbe che il cumulo sia consentito. L’incontro di domani servirà a capire se le proposte del Governo saranno in grado di scongiurare la protesta già annunciata dei taxi. Sciopero con concentramento nei pressi di piazza Venezia.

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