M5s-Pd: è scontro totale su Genova, affondo di Renzi

Luca Pirondini e Marika Cassimatis, ANSA / FOTO TRATTE DA FACEBOOK
Luca Pirondini e Marika Cassimatis, ANSA / FOTO TRATTE DA FACEBOOK

ROMA. – E’ democrazia se vince chi piace a Grillo. Matteo Renzi torna a attaccare il leader del Movimento Cinque stelle ribadendo, nella sua e-news, le critiche al comico che nei giorni scorsi ha prima bocciato la vittoria on line di Marika Cassimatis e poi ha promosso lo sconfitto, Luca Pirondini, che correrà perciò alle comunali genovesi.

All’ex premier replica implicitamente Luigi Di Maio, ricordando nel salotto di ‘Dimartedì’ che Grillo “è un garante delle regole, una persona che non si candida, uno a cui gli italiani non stanno pagando lo stipendio”. A ora di pranzo, l’ex premier accende le polveri tornando sulla vicenda genovese che dai giorni scuote l’elettorato pentastellato:

“E’ un sistema fantastico, quello di Grillo. Sostanzialmente lui dice: Noi amiamo la democrazia. Amiamo talmente tanto la democrazia che se vince quello che piace a noi bene, se vince quello che a noi non piace si rivota un’altra volta espellendo il candidato sgradito. Noi del Pd – incalza Renzi – gridiamo allo scandalo, ma ci saranno sempre un Di Maio o una Taverna a spiegarci ciò che noi non capiamo”.

E puntuale in serata arriva la replica del vicepresidente della Camera che, incalzato da Giovanni Floris, spiega quanto accaduto a Genova, osservando che il movimento “si deve difendere dagli approfittatori”. Cassimatis “è stata votata”, ammette Di Maio.

“Ma – aggiunge – abbiamo avuto delle segnalazioni di persone di quella lista che il giorno prima erano contro il Movimento. Poi hanno avuto l’opportunità di candidarsi e hanno capito che a Genova si poteva vincere e si sono lanciati nelle nostre liste allora siccome il nostro sistema è aperto abbiamo il dovere di proteggerlo dagli approfittatori. Altrimenti – sottolinea – diventiamo il Bengodi e finiamo per deludere gli elettori”.

Insomma, secondo Di Maio, chi pensa di “usare la prima forza politica del paese come un tram per Parlamento, Comune o Regione non può far parte del M5s”. Intanto i cinque consiglieri regionali liguri del M5s hanno deciso di mantenere il silenzio stampa stabilito dal movimento. Mentre la diretta interessata affida a poche parole la sua rabbia: “Le parole di Di Maio si commentano da sole”, ha detto in serata Cassimatis ricordando di non aver ancora ricevuto da Beppe Grillo “i documenti che ho chiesto”.

E contro Beppe Grillo si schiera anche il Presidente della Regione, Giovanni Toti: “M5s: uno vale uno. Poi un altro, #Grillo, cancella le decisioni di tutti. E chi si lamenta – attacca il governatore ligure su twitter – può andare via. Davvero la nuova politica!”.

(di Marcello Campo/ANSA)