Gas: Intesa Gazprom-Eni, partita aperta sulla rotta sud

MOSCA. – Gazprom ed Eni battono un colpo e improvvisamente riaprono i giochi sulla ‘rotta sud’, il corridoio che dovrebbe prima o poi portare gas russo nell’Europa meridionale, attraverso l’Italia (ma non solo). L’ad del colosso russo, Alexei Miller, e Claudio Descalzi, capo del cane a sei zampe fresco di riconferma, hanno infatti firmato un ‘memorandum d’intesa’ che punta ad “analizzare le prospettive di cooperazione” fra le due società.

Entrambe le società hanno diramato una nota in cui, oltre ad affrontare la questione dell’approvvigionamento di gas via mezzogiorno d’Europa, si dicono disposte ad “aggiornare gli accordi relativi alle forniture di gas Russia-Italia” e “l’analisi di opzioni relative a partnership nel settore del gnl (gas naturale liquefatto)”.

Poche parole ma di peso. Una fonte russa vicina al dossier, infatti, parla di un “accordo strategico” che avrà dei “seguiti”. Eni, non è un segreto, è un partner storico di Gazprom ma soprattutto è il suo primo partner commerciale, visto che acquista circa 20 miliardi di metri cubi all’anno di gas e ha contratti in essere fino al 2035.

I due colossi vogliono dunque assolutamente evitare “sgarbi” nel delicato aspetto del “punto di consegna” del gas in Europa. Tanto è vero che Gazprom, nella sua nota, ha sottolineato che la “modifica dei contratti di fornitura si applicherà solo nella modifica della destinazione nel contesto del corridoio sud”.

Insomma, ora che Gazprom è impegnata nel Turkish Stream, nel caso in cui si decidesse di procedere con l’apertura di una seconda linea dedicata al mercato extra-turco – di fatto un South Stream che risorge dalle proprie ceneri – sarebbe “difficile”, dice la fonte, pensare una completa assenza di Eni dalla partita.

Per il cane a sei zampe sarebbe infatti un paradosso continuare a prendere il gas in Austria nel momento in cui l’oro blu russo dovesse arrivare nel Meridione d’Italia. Di certo c’è che la ‘rotta sud’, fra Tap, Poseidon, per certi versi Tanap e Turkish Stream appare all’improvviso sin troppo affollata.

“Poseidon – dice la fonte – per adesso è solo un progetto su carta”. Come dire, c’è ancora spazio di manovra. L’accordo con Gazprom, ad ogni modo, conferma la decisione di Eni di rientrare in Russia dopo “un periodo di riflessione” e si aggiunge all’accordo con Rosneft in Egitto. Il momento è propizio e stare fermi non è consentito.

Il capo di ExxonMobil, Darren Woods, in una recente riunione a Mosca ha confermato il suo interesse a partecipare a progetti in Russia e Rex Tillerson, ex ad di ExxonMobil e attuale segretario di Stato, verrà in visita ad aprile. Eni, in un momento in cui l’interscambio commerciale fra Russia e Italia soffre, fa dunque la sua parte, anche nell’ottica di mantenere solidi i tradizionali buoni rapporti fra Mosca e Roma.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)