Svolta Wall Street Journal, duro attacco a Trump: “Fake President”

NEW YORK. – “Le falsità di Donald Trump stanno erodendo la fiducia dell’opinione pubblica nei suoi confronti, in casa e all’estero”: è durissimo il Wall Street Journal che – in un editoriale intitolato ‘A President’s Credibility’ – attacca per la prima volta frontalmente il presidente americano. Descrivendolo come “un ubriaco aggrappato a una bottiglia vuota di gin” nella sua ostinazione ad avvinghiarsi ad accuse che non hanno alcun fondamento.

E dire che finora il quotidiano del gruppo Murdoch era stato tra quelli più cauti nelle critiche al tycoon, a differenza di altre autorevoli testate come il Washington Post o il New York Times. Ma la misura è colma. Per il Wsj siamo di fronte a una costante perdita di credibilità dell’inquilino della Casa Bianca, “che sta danneggiando la sua presidenza con quella che sembra una serie senza fine di affermazioni sopra le righe, accuse senza prove, smentite improbabili e altre falsità”.

Il risultato – conclude il Wsj – è che la popolarità di Trump è scesa al 39%: “Non c’è dubbio che il presidente considererà questa l’ennesima ‘fake news’, ma se non dimostrerà più rispetto per la verità la maggioranza degli americani potrebbe arrivare alla conclusione che lui è un ‘fake President'”.

La svolta del Wall Street Journal arriva dopo che nelle scorse settimane si era parlato di una guerra intestina in seno al quotidiano, dopo una tesissima assemblea di redazione in cui il direttore, Gerald Baker, aveva difeso l’approccio “indipendente, ma non polemico” nei confronti di Trump. Una linea contro cui si è schierata buona parte della redazione.

Del resto sono noti i legami tra le famiglie Trump e Murdoch, con Ivanka che è stata anche l’amministratore fiduciario di un’importante quota di azioni in News Corp e 21st Century Fox per le due figlie più giovani del magnate dei media australiano.

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