Fatima: presto santi i pastorelli Francisco e Giacinta

CITTA’ DEL VATICANO. – Saranno presto proclamati santi i due pastorelli portoghesi Francisco e Giacinta Marto che con Lucia de Jesus Rosa dos Santos, – poi divenuta suor Lucia e morta ultranovantenne – assistettero alle apparizioni della Madonna a Fatima, a partire dal 13 maggio 1917. Il Papa ha infatti promulgato il decreto che riconosce un miracolo realizzatosi con la loro intercessione.

A questo punto manca la data del rito di canonizzazione, che non si esclude che possa essere durante il viaggio del Papa a Fatima, il 12 e 13 maggio, come i fedeli portoghesi auspicano con fervore. Per suor Lucia, invece, morta nel 2005, si è conclusa lo scorso mese la fase diocesana del processo canonico a meno di una sorpresa del Papa, i tempi per la sua canonizzazione sono più lunghi. Il Papa ha inoltre firmato i decreti relativi ad altri 34 futuri santi.

Francisco, morto nel 1919 a 11 anni, e la sorellina Giacinta, morta nel 1920 a dieci anni, diventeranno santi dopo il riconoscimento di un unico miracolo attribuito alla loro comune intercessione. Lo stesso era accaduto nel Duemila, quando Giovanni Paolo II li aveva beatificati: un solo miracolo – anche se erano state istruite due cause inizialmente distinte – perché si riconosce l’unicità della vita e della vocazione dei due pastorelli.

Francisco e Giacinta saranno tra i più giovani santi della storia della Chiesa, due bimbi con la loro voglia di giocare e i loro capricci, con le loro paure e il loro affidamento totale e fiducioso alla Madonna, la madre di Gesù che nelle sue apparizioni profetizzò anche la loro morte in giovane età. Due bimbi santi, esempio di quella santità dei più fragili e degli ultimi che papa Francesco non smette di indicare ai cristiani.

Nel 1981 la Chiesa ha introdotto per i processi di canonizzazione la categoria dei “fanciulli”, che vanno dai 7 anni, – e per questo hanno lo stato di moralità, – alla prepubertà. L’esercizio delle virtù eroiche loro richiesto deve tenere conto dell’età, del sesso, dell’ambiente, della vocazione personale e delle grazie ricevute e non si deve pretendere da un fanciullo l’eroicità a livello adulto.

I due fratelli, che subirono persecuzioni e furono anche imprigionati per indurli a rivelare quanto la Madonna aveva detto loro durante le apparizioni, sono morti entrambi di influenza spagnola, offrendo la propria sofferenza e morte ”per l’espiazione dei peccati del mondo”.

Le apparizioni di Fatima sono riconosciute come vere dalla Chiesa cattolica ma essendo “rivelazione privata”, i singoli cristiani non sono obbligati a crederci. L’ultima parte dei segreti che la Madonna rivelò ai tre piccoli veggenti, il cosiddetto “terzo segreto di Fatima”, è stato pubblicato nel Duemila da papa Wojtyla, che vi riconobbe la profezia dell’attentato di Ali’ Agca, al quale il papa polacco era scampato nel 1981.

Con buona pace di tutti i “fatimisti”, non c’è più nulla da rivelare dei segreti di Fatima, come hanno autorevolmente affermato papa Wojtyla e l’allora cardinale Ratzinger proprio nell’anno del grande giubileo.

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