Trump autorizza l’oleodotto Keystone. Ira degli ambientalisti

NEW YORK. – Donald Trump dà il via libera all’oleodotto Keystone, il maxi-progetto da otto miliardi di dollari per trasportare il petrolio dal Canada agli stati che si affacciano sul Golfo del Messico. Un’autorizzazione che rappresenta uno schiaffo alle politiche dell’era Obama, e che apre le porte a un nuovo fronte di scontro per l’amministrazione, quello con gli ambientalisti.

Dopo otto anni di battaglia politica, TransCanada ha ottenuto il via libera che Barack Obama le aveva negato nel 2015, sulla scia dei timori che il progetto contribuisse alle emissioni di gas serra. Trump capovolge però la decisione, stabilendo che l’oleodotto, che doveva essere funzionante dal 2012, si farà. E si farà in parte anche con acciaio americano: il Keystone è “un oleodotto fantastico, siamo molto orgogliosi”.

Il progetto, “uno dei tanti che approveremo”, è un successo “per l’indipendenza energetica americana, e per la creazione di posti di lavoro” afferma Trump. Il primo risultato del via libera dell’amministrazione è il ritiro da parte di TransCanada di una richiesta di risarcimento da 15 miliardi di dollari nei confronti degli Stati Uniti per il non rispetto degli accordi, sulla base di quanto previsto dall’accordo di libero scambio del Nafta.

Ma per TransCanada la strada non è in discesa. Il Montana e il South Dakota hanno già dato i permessi per la costruzione, anche se all’appello manca il Nebraska che si pronuncerà al più presto entro il 14 settembre. Ci sono poi i possibili ricorsi in tribunale contro l’iniziativa e le possibili proteste degli ambientalisti, già sul piede di guerra contro Trump e le sue politiche sul clima.

Una tensione quella fra il presidente e i verdi che potrebbe salire nei prossimi giorni, con l’attesa firma di Trump martedì prossimo di un decreto sul clima per smantellare un altro pezzo delle politiche verdi di Obama. Il via libera dell’amministrazione è stato firmato dal vice segretario al Dipartimento di Stato, in seguito all’astensione di Rex Tillerson sulla decisione per il suo passato a Exxon.

Nel decidere ”sono stati valutati diversi fattori, fra i quali la sicurezza energetica, l’ambiente e l’impatto economico” spiega il Dipartimento di Stato, precisando come a suo avviso il Keystone non si tradurrà in un aumento significativo delle emissioni di gas serra.

(di Serena Di Ronza/ANSA)