Le imprese italiane tornano progressivamente a investire

ROMA. – Le imprese italiane tornano progressivamente a investire, lo fanno soprattutto quelle di maggiori dimensioni, mentre le Pmi segnano più il passo. In Italia tuttavia il nodo del credito resta: quasi un’azienda su 10 lamenta infatti difficoltà a ottenere finanziamenti. E non è poi da sottovalutare neppure l’ostacolo rappresentato dal contesto politico e da quello normativo.

Il rapporto 2016 su investimenti e finanza 2016 condotto su 12.500 imprese mostra che l’84% delle imprese (più di 4 su 5) ha investito durante lo scorso esercizio, ma il 9% di esse risente di scarsi finanziamenti, quasi il doppio rispetto alla media Ue (5%).

I dati illustrati dal vice presidente della Bei Dario Scannapieco mostrano tra l’altro che gli investimenti fissi lordi sono cresciuti del 2% lo scorso anno confermando un andamento positivo avviato nel 2015 e le attese sono di un aumento del 2,4% nel 2017.

“Vogliamo più imprese che bussino alla nostra porta, sempre però con progetti di qualità” ha esortato Scannapieco. E il vice direttore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini ha osservato che “in un paese come l’Italia, dove aggredire il debito pubblico è un obiettivo fondamentale, ancora più che altrove, è necessario assicurare la qualità della spesa pubblica e dell’intervento pubblico in generale a favore degli investimenti”, anche perché la ripresa di questi ultimi rappresenta una “sfida cruciale” per sostenere l’economia.

Quasi il 40% delle imprese italiane prevede di mantenere invariati gli investimenti rispetto all’anno precedente, mentre il 36% stima un aumento. Ma le Pmi e le aziende di servizi hanno prospettive un po’ meno positive.

Quanto ai vincoli agli investimenti, secondo le aziende le principali barriere strutturali nel lungo periodo sono l’incertezza che incombe sul futuro, i regolamenti del mercato del lavoro, quelli relativi alle attività commerciali e la disponibilità di finanziamenti.

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