“Firme false” per candidare Raggi. Lei: “Tutto regolare”

ROMA. – “Le Iene” raggiungono Virginia Raggi in vacanza in montagna chiedendole di presunte irregolarità nella raccolta firme per la sua candidatura ed esplode un nuovo caso Campidoglio. Il programma tv di Mediaset sostiene che una parte delle firme sarebbero state falsificate. La sindaca intercettata dall’inviato sulla neve risponde “non so proprio di cosa stia parlando” e “si rivolga ai delegati di lista”. Ai giornalisti dichiara: “I delegati, che sono due avvocati, mi hanno rassicurato, non c’é alcuna irregolarità. Comunque effettueremo ulteriori accertamenti e verifiche”.

Il Pd va all’attacco, fino a contestare l’elezione della sindaca, chiedendo non solo a Raggi, ma ai vertici M5S, di chiarire e ricordando i casi Bologna e Palermo, in cui ci sono indagati per la raccolta firme. M5S Roma ribatte che è tutto regolare e che i dem “devono mettersi l’anima in pace, il sindaco é stato eletto legittimamente”. Beppe Grillo rilancia il post sul suo blog. “Non facciamo noi i grillini – dice l’ex premier Matteo Renzi – non inseguiamoli nel loro terreno finto moralista e molto doppiogiochista”.

Tutto parte dal capogruppo Lista Marchini in Campidoglio Alessandro Onorato, che ha imbeccato “Le Iene”: ci sarebbe un’incongruenza nelle firme a sostegno di Raggi, che devono essere autenticate da pubblici ufficiali. In questo caso ciò sarebbe avvenuto prima del giorno della raccolta. “Il 20 aprile 2016 – dice Onorato – dichiarano di aver raccolto 1.352 firme di cittadini utilizzando 90 atti separati, che sono i moduli con i quali vengono raccolte. Peccato però che loro le firme le hanno raccolte 3 giorni dopo, il 23 aprile”. Lo strombazzato ‘Firma Day’ di M5S. Inoltre i cancellieri utilizzati – 10 – sarebbero troppo pochi rispetto alle firme raccolte, nota il consigliere di opposizione.

Onorato ironizza sul fatto che gli M5S abbiano non solo “doti di preveggenza”, ma anche di “ubiquità”. Per i legali del Movimento Alessandro Canali e Paolo Morricone, sentiti dalle ‘Iene’, non ci sono irregolarità. E’ “un atto a formazione progressiva” che, “come prevede la legge si può aprire prima della raccolta delle firme, lasciando alcune parti in bianco che verranno compilate in un secondo momento”.

“La legge non prevede assolutamente questo” dice nella puntata l’amministrativista Bruno Santamaria, secondo il quale non esistono atti dove si possono lasciare in bianco delle voci. “Teoricamente”, sostiene Santamaria, si tratta di “una lista illegittima”.

Poi la risposta di Raggi, che rassicura, ma annuncia nuove verifiche. In ambienti legali vicini al Movimento si definisce “risibile” la faccenda, si mette in forte dubbio la competenza dell’esperto delle ‘Iene’ e si valutano azioni a tutela. La Procura per ora non indaga, ma non si può escludere a breve l’apertura di un fascicolo.

“È stato commesso un falso – dice Onorato – la sindaca eviti risposte arroganti. Sia umile e chieda scusa ai romani e agli altri candidati che si sono attenuti alle norme”. Intanto dal Pd è fuoco di sbarramento. “Virginia Raggi ora che sei tornata a Roma rispondi su tema #firmefalse”, dice il senatore Stefano Esposito. “A fronte della gravità degli interrogativi sollevati Di Maio e Grillo non possono restare in silenzio”, così la vicepresidente dei senatori Pd Giuseppina Maturani.

“Mettetevi l’animo in pace: la Raggi è legittimamente sindaco di Roma votata da più di due terzi degli elettori romani”. Per il centrista Pierferdinando Casini la polemica su Raggi é “lunare”.

(di Luca Laviola/ANSA)