Migranti: Paesi Visegrad, no al ricatto dell’Ue

(ANSA) – VARSAVIA, 28 MAR – No al “ricatto” dell’Ue che lega la politica migratoria a quella finanziaria riducendo gli aiuti a chi non accoglie i profughi. E’ l’accusa dei Paesi del Gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia), riuniti a Varsavia per un mini-vertice sui migranti e sulla Brexit. Se dovesse saltare l’accordo con la Turchia, l’Ungheria fermerà i migranti, grazie al muro e alle nuove leggi sull’asilo. Lo ha detto il premier ungherese Victor Orban, a Varsavia. I nuovi regolamenti sull’asilo entrano in vigore oggi, ha aggiunto, e le barriere, “costruite solo con soldi ungheresi”, ci permetteranno di bloccare un’ eventuale nuova ondata migratoria. “Vogliamo che la Brexit avvenga in modo ordinato e senza mettere a rischio gli interessi della Polonia e di altri Paesi membri”. Così la premier polacca, Beata Szydło, a Varsavia. “Alla Gran Bretagna – ha aggiunto – non si possono offrire condizioni commerciali migliori rispetto a quelle di cui godono gli altri Paesi Ue”, ha aggiunto il premier slovacco Fico.