CARACAS – Da oggi l’immunità parlamentare avrá limiti. Ma non quelli che stabilisce la Costituzione. Con una insolita decisione, la Corte Costituzionale ha deliberato che i parlamentari godranno dell’immunità parlamentare non dal momento in cui sono eletti ma solo nell’esercizio delle loro funzioni. Così, i deputati dell’attuale legislazione, considerati in palese “disubbidienza”, non godono ne godranno dell’immunitá, almeno fino a quando non decideranno di accettare le disposizioni della Corte.
Altra decisione polemica della Corte, che ha stabilito che l’immunità parlamentare prevista nell’Articolo 200 della Costituzione “non puó essere un sotterfugio per giustificare abusi”, è stata quella in cui si dichiara senza alcun valore perché incostituzionale l’accordo relativo l’applicazione della Carta Interamericana della Osa. La Corte ordina al presidente di adottare provvedimenti pertinente alla difesa dell’ordine costituzionale, orientati ad evitare minacce alla stabilitá democratica e ad assicurare la governabilità del paese. Insomma, ad evitare lo stato di agitazione nell’ambito della facoltá che ha oggi il presidente della Repubblica di governare per decreto.
Infine, la Corte ordina al presidente della Repubblica di valutare il comportamento degli organismi internazionali di cui il Paese è membro; comportamento che potrebbero essere assai simili a quello giá del Segretario dell’Osa, Luis Almagro, a detrimento dei principi democxratici del Paese.
La decisione della Corte, quindi, da ampi poteri al capo dello Stato mentre, allo stesso tempo, restringe quelli del Parlamento che, fino a ieri, erano gelosamente rispettati e difesi poiché fondamentali al buon funzionamento di un paese democratico. Da oggi, quindi, i parlamentaro potrebbero essere arrestati con qualunque pretesto.
Mentre i deputati del “Bloque Parlamentario para la Patria” hanno applaudito la decisione, l’Opposizione è insorta. La Giunta Direttiva del Parlamento, presieduta da Julio Borges, ha rispedito al mittente la decisione. I parlamentari hanno assicurato che la risoluzione è un gesto di rappresaglia per le denunce di presunti abusi contro la democrazia e il voto in Venezuela.