Terzo ergastolo a Carlos, 43 anni dopo l’attentato

(ANSA/AP Photo/Michel Lipchitz, File)
EPA/HANDOUT B/W

ROMA. – Lo ‘Sciacallo’ torna a far parlare di sé: Ilich Ramirez Sanchez, Carlos, il terrorista più enigmatico e temuto degli Anni ’70 ha incassato il terzo ergastolo, comminato dalla giustizia francese per l’attentato del 1974 al Drugstore Publicis: due i morti e 34 i feriti. Esultano i familiari delle vittime.

Il venezuelano, che oggi ha 67 anni, è dietro le sbarre sin dal 1994, e sconta già condanne al carcere a vita per l’uccisione di due agenti e un informatore nel 1975 a Parigi, e per quattro attentati esplosivi che fecero 11 morti e circa 150 feriti nel 1982 e 1983 a Parigi, Marsiglia e su due treni.

Nonostante le sue sanguinose imprese, l’ex nemico pubblico numero 1 della Francia è avvolto da un’alone di leggenda, anche perché è considerato l’ultimo terrorista ‘ideologico’ del XX secolo. Carlos nasce a Caracas il 12 ottobre 1949, figlio di un ricco avvocato di estrema sinistra che gli dà il nome di Lenin, Vladimir Ilyich Ul’janov. Appena quindicenne milita con i giovani comunisti venezuelani, quindi parte per studiare a Londra e Mosca.

Poi l’ingresso nel Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Nel 1975 guadagna notorietà con l’uccisione degli agenti a Parigi e dell’informatore Michel Moukharbal, un ex sodale che per la prima volta aveva rivelato la sua identità.

Poco tempo dopo, un certo Barry Woodhams, fidanzato con una ex del terrorista, scova una borsa piena di armi nell’appartamento di Londra dove Carlos era rimasto annidato per qualche tempo. L’uomo si rivolge al Guardian: un reporter ispeziona la valigia e ci trova una copia di ‘Il giorno dello sciacallo’ di Frederick Forsyth, il celebre romanzo considerato una pietra miliare delle spy-story.

Il giorno dopo il Guardian uscì con lo scoop del ritrovamento, e in prima pagina per la prima volta Carlos divenne ‘lo Sciacallo’. A fine anno, è il 21 dicembre, il 26enne Carlos con look e copricapo alla Che Guevara e un commando armato fino ai denti riesce a rapire e prendere in ostaggio a Vienna i ministri dell’Opec, e riesce a farsi dare un aereo per Algeri. Le luci della ribalta sono tutte per lui.

Successivamente finisce in qualche modo invischiato in tutte le trame di fine secolo, dal rapimento e delitto di Aldo Moro, fino alla strage di Bologna – per la quale oggi accusa gli 007 Usa e Gladio -.

Dopo una sequela di attentati, fughe, belle donne, sigari, auto di lusso e grandi hotel, finisce in manette. E’ il 14 agosto 1994, viene arrestato in Sudan dal controspionaggio parigino e da allora vive nelle prigioni francesi, dove si converte all’Islam. Nel 2001 altra ventata di notorietà, quando sposa uno dei suoi avvocati, Isabelle Coutant-Peyre, dopo la love-story iniziata durante i colloqui in cella.

(di Claudio Accogli/ANSA)

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