Mdp silura il Mattarellum. Il Pd attacca ma insiste, ora aula

(ANSA/ MIKE PALAZZOTTO)
(ANSA/ MIKE PALAZZOTTO)

ROMA. – Nuovo stop per il Mattarellum alla Camera. Dopo il “niet” espresso la scorsa settimana da Fi e Ap, un No “non sul merito ma sul metodo” è giunto da Mdp, cosa che ha scatenato la polemica del Pd, dato che la prima proposta del nuovo Movimento era un Mattarellum seppur rivisto. I Dem però insistono nel voler portare avanti la loro proposta e alla Conferenza dei capigruppo chiederanno che la legge elettorale sia portata in Aula a fine aprile. Una richiesta che irrita i partiti contrari al Mattarellum che accusano il Pd di voler far saltare il tavolo a causa dei numeri incerti che la legge incontrerebbe in Senato.

Dopo lo stop dei giorni scorsi al Mattarellum pronunciato in Commissione affari costituzionali da Fi e Ap, che rende incerto il successivo passaggio in Senato, il Pd aveva chiesto che tutti gli altri gruppi si esprimessero. E’ stata la volta di Mdp che con Alfredo D’Attorre ha bocciato la proposta dei Dem non sul merito ma “sul metodo”. Dopo i “no” di Fi e di Ap, insistere significa “imboccare un binario morto”.

Meglio una convergenza ampia su pochi ritocchi ai sistemi di Camera e Senato per renderli più omogenei. A partire dalle soglie di sbarramento. La mossa ha irritato il Pd. “Mdp ha cambiato di nuovo idea” ha detto il renziano Andrea Marcucci. Ettore Rosato ha ricordato che all’ultima Assemblea nazionale Dem a cui parteciparono prima della scissione i bersaniani appoggiarono il Mattarellum. E un certo imbarazzo è trapelato dal “ora vediamo” di Pierluigi Bersani interpellato dai cronisti.

Alla fine il capogruppo Francesco Laforgia contrattacca: “Per noi il Mattarellum è una buona base di partenza ma il Pd la usa come cortina fumogena per non fare nulla, cercando di attribuirci la responsabilità di ‘ammazzare’ quella proposta”.

E anche Fi, con Francesco Paolo Sisto esprime lo stesso sospetto. Così come i deputati Pd che appoggiano al congresso Andrea Orlando (Giuseppe Lauricella e Michele Bordo) che sottolineano il rischio che insistere sul Mattarellum conduca al nulla di fatto.

Peraltro nei colloqui privati con i colleghi di Mdp, Rosato ha sottolineato che il Mattarellum favorisce le coalizioni e quindi la formazione di un centrosinistra ampio. Ma a Mdp non dispiace nemmeno un sistema che gli consenta di optare per una corsa senza il Pd, magari con SI: un proporzionale con soglia bassa.

In ogni caso il Pd non intende mollare. Ettore Rosato, alla conferenza dei capigruppo, chiederà che la legge elettorale approdi in Aula a fine aprile. Un modo anche per scrollarsi di dosso l’accusa di M5s, FI e Mdp di bloccare il dibattito a causa del congresso.

La presidente Laura Boldrini ammette che “ancora non si è maturata la formula che accontenti la maggioranza dei partiti”. Il suo suggerimento è che “i gruppi più importanti devono trovare un compromesso”: un percorso impervio perché il Pd mira a un sistema maggioritario, Fi ad uno proporzionale e M5s per principio non fa accordi con nessuno.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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