La manovra non cambia anche se rialza il Pil

Matteo Renzi durante la seconda giornata di lavori della kermesse organizzata da Matteo Renzi al Lingotto, Torino, 11 marzo 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – L’Iva non si tocca. A lanciare il nuovo altolà è Matteo Renzi che definisce “assurde” le ipotesi di un suo via libera a un aumento dell’imposta sul valore aggiunto, anche se dovesse servire a reperire risorse per tagliare il costo del lavoro. A essere tagliate, detta la linea l’ex premier, devono essere le tasse.

Un messaggio diretto anche al governo, alle prese con la stesura del Def e della ‘manovrina’ di correzione dei conti pubblici che arriverà a ridosso di Pasqua o subito dopo, ma in ogni caso prima della partenza di Paolo Gentiloni per Washington il 20 aprile.

Nel complesso incastro tra documento programmatico e aggiustamento chiesto da Bruxelles l’esecutivo è ancora alle prese con il rebus risorse. Sul Def il confronto entrerà nel vivo martedì prossimo, quando il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan si sottoporrà alle domande dei deputati Dem. Occasione in cui probabilmente si farà un punto anche sulla manovra di primavera.

Di certo andranno trovati fondi per 0,2 punti di Pil per abbattere il deficit strutturale, e anche un rialzo delle stime di crescita, che per il 2017 potrebbero passare dall’1% all’1,1%, non serviranno a ridurre in modo tangibile i 3,4 miliardi necessari.

Le poste sicure per ora sono quelle derivanti dall’ampliamento dello split payment, che attende il via libera Ue e potrebbe essere ‘cifrato’ anche per un po’ più di un miliardo, e da nuovi tagli (sostanzialmente lineari) della spesa pubblica. Anche la spending potrebbe essere portata attorno al miliardo, dagli 800 milioni ipotizzati inizialmente.

Sul tavolo resterebbero ancora le accise, anche se si guarderebbe solamente a un ritocco di quelle sui tabacchi (che potrebbero portare circa 200 milioni) e, forse, sugli alcolici. Aumenti della benzina, invece, sarebbero ormai stati archiviati. Al vaglio ci sarebbero anche una serie di fondi e voci di spesa finora inutilizzate, che potrebbero essere azzerati momentaneamente.

Nel provvedimento, ribattezzato ‘Dec’ dal presidente del Consiglio (cioè decreto di correzione e di crescita), oltre al fondo ad hoc per il terremoto, potrebbero trovare spazio tra le misure pro-sviluppo anche ritocchi e rafforzamenti di quelle messe in campo nell’ambito del programma di ‘finanza per la crescita’, puntando a creare un ambiente sempre più favorevole per le imprese, soprattutto quelle che cercheranno casa dopo la Brexit.

“L’Italia e Milano potranno essere un’opportunità” ha detto Padoan, volato a Londra proprio per invogliare chi sta lasciando il Regno Unito a raggiungere il Bel Paese.

(Di Silvia Gasparetto/ANSA)