Alitalia: il confronto riparte, il Governo media sulle distanze

ROMA. – Il Governo tenta di riavvicinare le distanze tra azienda e sindacati sulla vertenza Alitalia. Pronto un nuovo tavolo al Ministero dello sviluppo, cui siederanno anche i ministri che stanno seguendo la vicenda, riprenderà il lavoro di mediazione tra le parti che due giorni fa si sono lasciate con distanze ancora ampie. Prima del tavolo si riunirà il consiglio di amministrazione della compagnia per aggiornare il board sullo stato di avanzamento dei lavori.

Intanto il tempo stringe e mentre si continua a studiare l’ipotesi di un possibile intervento di Cdp attraverso una garanzia dello Stato, sullo sfondo resta l’ipotesi commissariamento. Il tavolo, cui saranno presenti i ministri dello sviluppo Carlo Calenda, dei trasporti Graziano Delrio e del lavoro Giuliano Poletti, ripartirà da dove ci si è lasciati lunedì. Cioè una situazione senza passi avanti e con distanze ancora ampie, nonostante sia proseguito anche in questi giorni lo scambio di opinioni tra le parti.

I sindacati attendono ancora di conoscere le motivazioni degli esuberi (2.037 solo nel personale di terra, più 400 a rischio nel personale navigante), convinti che il costo del lavoro non sia il problema della compagnia e che non si possa partire da lì per il rilancio.

La società, da parte sua, spiega che il costo del lavoro non è il solo problema, ma uno dei diversi sul tavolo, come sottolineato dal futuro presidente esecutivo Luigi Gubitosi, che nell’ultimo incontro ha fatto un appello a fare in fretta. Un’urgenza ripetuta anche dai ministri e condivisa da tutti.

E’ infatti il fattore tempo a condizionare la trattativa. La compagnia avrebbe ossigeno ancora per un mesetto e le banche non sembrano intenzionate a riaprire il portafoglio per versare i 200 milioni di euro che mancano (gli altri 200 li metterebbe il socio arabo Etihad) per il contingent equity. Per questo si continua a studiare l’ipotesi di un finanziamento da parte di Cassa Depositi e prestiti, possibile però solo con una garanzia dello Stato e senza inciampare nel rischio di aiuti di Stato.

Se dovesse saltare questo salvagente, invece, si riaffaccerebbe lo spettro del commissariamento, come accaduto nel 2008. Una soluzione per evitare questo scenario arriva dall’amministrazione comunale di Fiumicino, che in un consiglio straordinario in aeroporto ha discusso una proposta che intende inviare al Governo: che i grandi gruppi partecipati dallo Stato come Leonardo-Finmeccanica, Eni, Ferrovie entrino in campo acquisendo un pacchetto azionario del 51% di Alitalia.

L’azienda punta a raggiungere un accordo entro prima di Pasqua. Intanto la prossima settimana, il 5 aprile, i sindacati faranno sentire la loro voce con uno sciopero di 24 ore di tutto il personale.

(di Enrica Piovan/ANSA)

Lascia un commento