Vinotinto, mai cosí male da Francia ‘98

CARACAS – Nel XXI secolo la vinotinto era stata capace di trasformarsi da squadra materasso a sassolino nelle scarpe. Ma durante queste qualificazioni sta vivendo una vera involuzione: 6 punti conquistati in 14 gare disputate. Non aveva avuto una prestazione cosi negativa dal premondiale verso Francia ’98, allora dopo 16 giornate (il Brasile non disputó le qualificazioni perché erano i campioni in carica) ottenne appena tre punti.

Nel ciclo eliminatorio che porta alla kermesse iridata in Russia, il sogno mundial della Vinotinto si é matematicamente frantumato martedí dopo il ko (3-1) contro il Cile di Vidal & co. Nelle qualificazioni Conmebol, iniziate l’8 ottobre 2015 giorno in cui perse 0-1 con il Paraguay, la Vinotinto é riuscita a vincere in una sola occasione (5-0 contro la Bolivia a Maturín), ha pareggiato tre volte ed é stata sconfitta in 10 circostanze. Nel cammino verso Russia 2018 si sono seduti sulla panchine venezuelana due allenatori: Noel Sanvicente (1 pareggio e 5 sconfitte) e Rafael Dudamel (1 vittoria, 2 pareggi e 5 sconfitte).

Per capire l’attuale situazione della nazionale venezuelana ricapitoliamo le ultime performance nei cicli verso la kermesse iridata partendo dal ’98 ed arrivando fino ad oggi. Gli allenatori alla guida della Vinotinto nel cammino verso il mondiale francese sono stati: Rafa Santana ed Eduardo Borrero. Le qualificazioni sono andate in scena tra l’aprile del ‘96 e l’ottobre del ’98. In quest’occasione la nazionale venezuelana é riuscita a racimolare il magro bottino di 3 punticini, frutto di 3 pareggi, tutti per 1-1 contro il Cile a Barinas (2da giornata), Bolivia a Valera (12esima giornata) ed Ecuador a Maracaibo (16esima giornata). In questo ciclo hanno rappresentato la nostra collettivitá: Gilberto Angelucci (1 presenza), Rafael Castellín (5 presenze, 1 gol), José Luis Dolguetta (1 presenza), Giovanni Savarese (11 presenze, 1 gol), Juan Carlos Scorro (2 presenze).

Nelle qualificazioni del girone latinoamericano i venezuelani hanno ottenuto un deprimente risultato, tra il 1966 e il 2002: 11 vittorie, 10 pareggi e 65 sconfitte.

Con l’avvento del nuovo secolo il Venezuela si trasforma e non è più la squadra materasso, la formazione che serviva per rimpinguare il bottino dei gol, in modo da aggiudicarsi una migliore differenza rete. La Vinotinto così come una bambina, passo dopo passo, partita dopo partita ha iniziato a fare le sue piccole imprese, basti pensare che solo 10 anni dopo il suo esordio in Coppa America nelle qualificazioni per Argentina ’78 estromise dal mondiale addirittura l’Uruguay. Il risultato che condannò i charrúas fu un pari per 1-1 maturato nello stadio Brigido Iriarte.

Tra il 1999 e il 2000 la Federación Venezolana de Fútbol affida la squadra ad uno dei santoni del calcio argentino Josè Omar Pastoriza. Il nuovo allenatore forgia una nuova mentalità nei calciatori dando così inizio ad un periodo di ascesa, proseguito poi da mister Richard Páez. Con lui il Venezuela ha centrato un’incredibile vittoria contro una delle potenze del calcio, l’Uruguay: il 14 agosto 2001 a Montevideo, la partita valida per le qualificazioni a Corea-Giappone 2002 terminerà sul 3-0, un successo che non ammette repliche, la Vinotinto c’è e merita rispetto.

L’Olimpo del calcio sudamericano inizia a guardare con curiosità alla metamorfosi ‘criolla’. Altre 3 vittorie consecutive contro Cile (0-2 a Santiago), Perù (3-0 a San Cristóbal) e Paraguay (3-1 a Pueblo Nuevo): un poker di successi da far stropicciare gli occhi ai più. In queste qualificazioni, la nazionale venezuelana accumuló 16 punti in 18 gare disputate chiudendo al nono posto e lasciandosi alle spalle il Cile.

Hanno fatto parte di questa fase eliminatoria gli italo-venezuelani: Gilberto Angelucci (8 presenze), Hector Bidoglio (3), Rafael Castellín (3), Miguel Mea Vitali (15 presenze, 1 gol segnato), Rafael Mea Vitali (4) e Giovanni Savarese (7).

Nelle qualificazioni verso Germania 2006, la nazionale creola, miglioró la sua prestazione chiudendo all’ottavo posto con 18 punti. Basti pensare che, in quest’occasione, il sogno mundial svaní alla penultima giornata contro il Paraguay. La nazionale di Páez conquistó 5 vittorie, 3 pareggi e 10 ko. I successi arrivarono contro Colombia (0-1 a Barranquilla), Bolivia (2-1 a Maracaibo), Uruguay (0-3 a Montevideo, il famoso centenariazo), Ecuador (3-1 a San Cristóbal), Perú (4-1 a Maracaibo). Mentre i pareggi furono contro Perú (0-0 a Lima), Colombia (0-0 nel Pachencho Romero) e Uruguay (1-1 a Maracaibo). Gli italo-venezuelani che scrissero la storia in quest’occasione furono: Gilberto Angelucci (10 presenze), Alejandro Cichero (16), Massimo Margiotta (4) e Miguel Mea Vitali (3).

Páez ha guidato la nazionale fino alla fine del 2007. Dopo un duro scontro con la stampa e i tifosi, al termine della sfida vinta 5-3 contro la Bolivia a San Cristóbal, gara valevole per la quarta giornata del gione di qualificazione verso il Sudafrica 2010. Per l’era post-Páez, la FVF scelse di affidare la squadra ad un giovane ed emergente allenatore: César Farías. Il neo allenatore guida la nazionale nella qualificazione ai Mondiali 2010 dove ottiene un risultato storico: 6 vittorie e 22 punti, a sole due lunghezze dall’Uruguay, quinto, posizione valevole per disputare i play-off. Un peccato, ma ci sarà il tempo per rifarsi. Il sogno di vedere il nome del Venezuela nel sorteggio svanì all’ultima giornata dopo lo 0-0 in Brasile.

Questa volta a rappresentare la nostra collettivitá ci pensarono: Alejandro Cichero (3 presenze), Gabriel Cichero (3), Giacomo Di Giorgi (4), Andrés Rouga (3) e Miguel Mea Vitali (9).

Farías imposta la squadra con un modulo decisamente offensivo e segna una svolta tattica fondamentale. Le intuizioni del “Mourinho venezuelano” (come fu soprannominato durante la Coppa America disputata in Argentina nel 2011) cambiarono il volto della nazionale. Farías guida anche la nazionale Under-20 che per la prima volta arriva ai mondiali di categoria nel 2009 in Egitto: in un girone complicato, con Spagna, Nigeria e Tahiti, i venezuelani raggiungono il secondo posto prima di venir eliminati dagli Emirati Arabi negli ottavi (2-1).

Nelle qualificazioni che portano al mondiale brasiliano del 2014, la nazionale di Farías chiuse al sesto posto con 20 punti, a cinque lunghezze dell’Uruaguay che andó allo spareggio contro la Giordania. Le vittorie dei creoli arrivarono contro: Argentina (1-0 a Puerto la Cruz), Bolivia (1-0 a San Cristóbal), Paraguay (0-2 a La Asunción), Colombia (1-0 a Puerto Ordaz) e Perú (3-2 nel José Antonio Anzoátegui). Mentre i pareggi furono cinque: 1-1 con la Colombia (a Barranquilla), 1-1 vs Uruguay (a Montevideo), 1-1 con l’Ecuador (nel José Antonio Anzoátegui), 1-1 con la Bolivia (La Paz) e 1-1 Paraguay a San Cristóbal.

Hanno partecipato a questo ciclo, gli italo-venezuelani Gabriel Cichero (12 presenze), Giacomo Di Giorgi (3) ed Edgar Pérez Greco (2).

Infine, nel percorso che porta a Russia 2018, quando ci sono ancora 4 gare da disputare, la Vinotinto ha portato a casa un magro bottino di 6 punti. Le gare contro Colombia (in casa), Argentina (fuori), Uruguay (in Venezuela) e Paraguay (a La Asunción) serviranno per iniziare a calibrare i pezzi in vista del mondiale che si terrá nel 2022 in Qatar. I tifosi, sperano che la Vinotinto torni ad essere il sassolino nella scarpe delle divgerse big del Sudamerica.

(Fioravante De Simone)

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