Elena Ceste: ‘ombrello è arma’, Buoninconti torna a giudizio

(ANSA) – TORINO, 31 MAR – Un ombrello può diventare un’arma impropria, se viene utilizzato “anche in modo soltanto temporaneo” per colpire qualcuno. Dovrà essere di nuovo processato a Torino per lesioni Michele Buoninconti, l’ex vigile del fuoco di Costigliole d’Asti già condannato in appello per l’omicidio della moglie Elena Ceste: la Cassazione ha depositato nei giorni scorsi la sentenza con cui ha annullato con rinvio la decisione di “non doversi procedere” del tribunale di Asti. Il 4 novembre 2014, durante le indagini sulla morte di Elena, Buoninconti aggredì una troupe della trasmissione tv ‘Porta a Porta’ brandendo un ombrello. Le parti lese ritirarono la querela, dopo un indennizzo, e il giudice Fabio Liuzzi stabilì che il procedimento poteva terminare perché l’uso dell’ombrello non costituiva un aggravante. Ma la Cassazione, su ricorso della procura di Asti, ha affermato che “in determinate circostanze” anche un parapioggia “può rappresentare un oggetto utilizzabile per l’offesa alla persona”.