Terremoto: da pastori sardi 1.000 pecore a colleghi Cascia

(ANSA) – CASCIA (PERUGIA), 1 APR – Mille pecore donate dalla popolazione sarda ai pastori di Cascia. Oggi nella città umbra colpita dal sisma ne sono arrivate 780, nei prossimi giorni arriveranno le altre. Il tutto in nome di un’antica tradizione isolana legata alla solidarietà nel mondo della pastorizia, chiamata “Sa paradura”, in base alla quale al pastore che perde tutte o in parte le sue pecore, gli altri pastori regalano uno o più capi per ricostituire il suo gregge. Con Cascia la “Sa paradura” ha preso sostanza per far fronte alle difficoltà che i pastori della Valnerina hanno avuto dopo il terremoto; così i loro colleghi sardi, in segno di vicinanza e di aiuto, hanno pensato di donare i mille capi: saranno consegnati domani pomeriggio, alle 16, in piazza Leone XIII, al comitato “Pastori di Cascia e frazioni” costituito da 38 allevatori umbri. A questi andranno, appunto, gli ovini giunti stamani dalla Sardegna. “E’ un gesto carico di significati e soprattutto un atto di vera solidarietà”, dice all’ANSA il vicesindaco di Cascia, Mario De Carolis, il quale ricorda che “nella prima fase post sisma, la nostra città è stata assistita dai volontari della Protezione civile della Sardegna: quindi, con questo ennesimo atto di generosità, il legame tra la nostra terra e l’isola si rafforza ulteriormente”. La donazione delle pecore si inserisce all’interno della due giorni, tra oggi e domani pomeriggio, della “Fiera del capo lanuto” che si svolge a Cascia. Una manifestazione in cui è possibile degustare anche prodotti tipici sardi e della Valnerina. Al momento clou di domani della “Sa paradura” seguirà un concerto del gruppo “Istentales”, con la partecipazione anche di Tullio De Piscopo. (ANSA).