Disoccupazione scende all’11,5%. Ma crescono gli inattivi

ROMA. – Occupazione stabile e disoccupazione in calo a febbraio su base congiunturale, soprattutto grazie all’aumento degli inattivi: nel mese – rileva l’Istat – il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5% dall’11,8% di gennaio con un calo di chi cerca lavoro di 83.000 unità che ha portato i disoccupati sotto quota tre milioni. Il dato è legato principalmente al calo degli inattivi (-51.000 unità sul mese) mentre gli occupati sono rimasti stabili (+8.000). E’ diminuito anche il tasso di disoccupazione giovanile (al 35,2%) attestandosi sul livello minimo da settembre 2012.

Dati positivi sono arrivati anche per l’attività del settore manifatturiero. A marzo l’indice Pmi rilevato da Markit/Adaci è salito a 55,7 punti da 55 punti di febbraio, registrando una espansione del settore per il settimo mese consecutivo e il valore massimo da marzo 2011.

“Cala la disoccupazione, anche tra i giovani. L’impegno per le riforme ottiene risultati. E continua”: ha detto il premier, Paolo Gentiloni commentando i dati Istat. Ma il risultato è ancora lontano da quello dell’area Euro che a febbraio ha segnato un nuovo calo del tasso di disoccupazione arrivando al 9,5%, un livello di 0,8 punti inferiore a febbraio 2016 (-0,2 punti per l’Italia).

Gli occupati sono rimasti sostanzialmente stabili su gennaio, a quota 22.862.000, mentre sull’anno si è registrata una crescita di 294.000 unità. Il tasso di occupazione è rimasto sui massimi al 57,5%. Su base annua l’incremento si è diviso equamente tra maschi e femmine, mentre rispetto a gennaio si è avuto un calo di 47.000 unità tra gli uomini e un aumento di 55.000 tra le donne.

Si conferma la tendenza alla crescita degli occupati concentrata nella fascia dei più anziani (+402.000 rispetto a febbraio 2016) sia per effetto della demografia (i baby boomers ormai rientrano nella fascia degli over 50) sia della stretta sull’età per l’accesso alla pensione.

Il 2017 peraltro ha segnato la fine degli sgravi contributivi su tutto il territorio nazionale e questo probabilmente incide sull’andamento dell’occupazione permanente (-17.000 sul mese). Rispetto a febbraio 2016 si registra un aumento di 280.000 lavoratori dipendenti (112.000 permanenti e 178.000 a termine).

“I dati di oggi delineano – ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti – un quadro del mercato del lavoro stabile su base congiunturale e in crescita su base annua. Nel complesso, da febbraio 2014 gli occupati crescono di 716.000 unità, 478.000 dei quali sono lavoratori stabili”.

(Di Alessia Tagliacozzo/ANSA)