Sfida sul leader del centrodestra. Salvini annuncia il Congresso

Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini
Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini

ROMA. – Silvio Berlusconi è ancora il leader del centrodestra. La Lega di Matteo Salvini è determinante ma non rappresenta la maggioranza della coalizione. Renato Brunetta sceglie la tribuna di CorriereTv per ribadire il suo pensiero chiaro sulla guida della coalizione. Una puntualizzazione che arriva proprio nel giorno in cui Matteo Salvini annuncia la data del prossimo Congresso della Lega, il 21 maggio, e rilancia la sua sfida per la guida della coalizione.

Secondo il capogruppo di Forza Italia alla Camera, anche il responso della Corte di Strasburgo sarà ininfluente sulla leadership del Cavaliere. “Berlusconi resta il nostro leader, glielo dobbiamo per i torti subiti e i suoi meriti. La sentenza europea – sottolinea Brunetta – non cambia nulla, è la stessa situazione di Grillo”.

Quanto alla capacità di attrazione del segretario federale dei ‘lumbard’, Brunetta ricorda che tutto sommato nè Zaia, nè Maroni, “si possono definire ‘salviniani'”. “Salvini è fondamentale, ma – chiosa Brunetta – non ha la maggioranza della coalizione”.

Evita di polemizzare, invece, il segretario del Carroccio presentando le assise del suo partito, in programma il 21 maggio, probabilmente in Veneto. “Andiamo a Congresso – promette – per prepararsi alle elezioni politiche che speriamo ci siano il prima possibile. Sarà un grande momento di ascolto di tutti i militanti”.

Ma al di là della tensione sulla leadership, tiene banco la polemica a distanza tra Renato Brunetta e il leader di Energie per l’Italia, Stefano Parisi, che notoriamente da tempo viene considerato molto lontano dai vertici azzurri. “Parisi – taglia corto il capogruppo azzurro – non ha un voto, s’è montato la testa. Vuol fare un partito? Auguri, vedremo se riuscirà a raccogliere le firme…”.

Ma se l’ex Ad di Fastweb, a margine di una iniziativa de ‘Il salotto di Roma InConTra’, a cura di Enrico Cisnetto, evita ogni polemica (“Non commento attacchi di Forza Italia, tantomeno quelli di Brunetta”), è Maurizio Sacconi, ex ministro azzurro, a replicare duramente. “Se Parisi non ha un voto sarà il popolo a giudicare. E poi lo stesso si diceva di Berlusconi quando scese in campo. E tantissimi, alla fine, si dovettero ricredere”.

(di Marcello Campo/ANSA)