Mattarella a Milano: “Ripresa economica e sociale insieme”

Il Presidente Sergio Mattarella visita i Padiglioni della 56° edizione del Salone del Mobile di Milano
Il Presidente Sergio Mattarella visita i Padiglioni della 56° edizione del Salone del Mobile di Milano

MILANO. – La ripresa economica e quella sociale devono andare di pari passo, secondo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha dato una dimostrazione della sua convinzione nella sua giornata di visita a Milano. Al mattino il Capo dello Stato ha inaugurato (primo presidente a farlo) il salone del mobile, fiera conosciuta a livello mondiale del settore dell’arredamento. Esempio di un’economia che cresce e che può essere “un volano inestimabile”.

Poi ha incontrato le mamme detenute con i loro bambini all’Icam, l’istituto di custodia attenuata di via Melloni (che gli hanno consegnato una lettera con la speranza che la struttura possa restare aperta), ha visitato il nuovo centro polifunzionale di Comunità nuova, l’onlus fondata dallo storico cappellano del carcere minorile Beccaria don Gino Rigoldi, e ha finito la giornata al Don Gnocchi, struttura per anziani e deboli.

Il motivo è l’idea che nessuno vive da solo, ma in un sistema di relazioni e aiutando chi resta indietro tutta la società ne beneficia. Milano da questo punto di vista, per Mattarella, è un esempio, perché pensa alla crescita economica (non a caso proprio da qui il presidente ha fatto un appello perché il sistema pubblico “sappia essere di efficace sostegno” al made in Italy), ma cerca di fare in modo che “nessuno rimanga indietro”.

Lo ha detto chiaramente ai ragazzi della compagnia teatrale del carcere Beccaria e a quelli del laboratorio di pasticceria che hanno voluto regalargli una colomba fatta da loro. Lo ha spiegato ringraziando don Rigoldi per la nuova struttura che da un mese ospita una comunità di una decina di bambini e poi accoglierà anche mamme con i piccoli e una quarantina di persone che non hanno più casa, in un progetto di housing temporaneo.

“Questa – ha spiegato – è una casa di relazioni e le relazioni sono ciò che compone la società. Non si vive da soli ma insieme. Se le relazioni sono costruttive, si vive bene. Se appesantiscono si vive male”. E il fatto che ci siano tante persone che si occupano degli altri “senza cercare la notorietà rende migliore la società”.

Questo vale per tutti ma soprattutto per i ragazzi, perché, ha sottolineato, “ciascun giovane è un patrimonio su cui la società investe. E quando un giovane non riesce ad esprimersi è una sconfitta per tutti” E un luogo come quello di don Rigoldi “non è solo un risultato in sé ma una realtà che richiama tutto il nostro Paese, la dimensione pubblica e la dimensione privata, a impegnarsi a collaborare per cercare risultati sempre migliori”.

“Come anche con la visita del Santo Padre – ha commentato il sindaco Giuseppe Sala -, vorremmo rinforzare questa idea della Milano che accoglie ma che cerca di trovare lavoro per tutti. Questa credo sia la soluzione. È una occasione per noi per mostrare che si può essere competitivi e solidali insieme come è oggi Milano”.

(di Bianca Maria Manfredi/ANSA)